Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Nuovo museo archeologico

San Costanzo, tornano a casa i reperti e i corredi funerari della necropoli picena di contrada Rio

SAN COSTANZO. Sono tornati nella loro “sede naturale” i reperti dell’abitato protostorico e della necropoli picena di San Costanzo. Frammenti di vasi in ceramica, monili e accessori di abbigliamento in bronzo, ambra e osso, punte di lancia, rasoi e altri corredi funerari. Il lontano passato del comune - il materiale, che copre un arco di tempo che va dall’età del bronzo all’VIII secolo avanti Cristo, era conservato al Museo archeologico di Ancona - è riapparso nei luoghi del ritrovamento, avvenuto nel 1920 per opera della Soprintendenza alle antichità. E che ora è possibile ammirare nella neonata Sala archeologica del Centro per i beni e le attività culturali in via di allestimento a Palazzo Cassi, sede della Biblioteca, della Quadreria comunale e del Centro studi Perticari.

Si tratta di un nuovo “parto” dell’assessorato ai beni e alle attività culturali della Provincia, guidato dal professor Paolo Sorcinelli, al quale hanno contribuito Comune e Pro loco (fondamentale è stato l’entusiasmo del presidente Francesco Fragomeno) sotto l’egida della Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche e un finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Fano, che arricchisce gli interventi del progetto “Archeoprovincia” per la valorizzazione delle antiche testimonianze del passato del territorio di Pesaro e Urbino.

Sia l’abitato, che risale alla tarda età del bronzo per svilupparsi fino al V-IV secolo a.C., sia la necropoli picena si trovavano in contrada Rio sulle colline tra le valli dell’Inferno e dei Preti, nei pressi dell’attuale cimitero. L’antico insediamento è testimoniato da frammenti di vasi in ceramica, mentre del sepolcreto restano tombe a inumazione e corredi funerari.

Il “paese della memoria”, così è stato ribattezzato San Costanzo per i numerosi interventi di riscoperta della storia locale, si arricchisce dunque di un nuovo tassello che per Sorcinelli ha un significato tutto particolare per il fatto di essere lui «uno del paese - racconta l’assessore - nato in via Tomba e cresciuto fra i racconti di nonno Sambari che favoleggiava di ritrovamenti di pietre e di statue, di monete e di armi».

Per visite guidate alla Sala archeologica di San Costanzo, inaugurata il 24 maggio, ci si può rivolgere in Comune (telefono 0721.950266, fax 0721.950056, comune@comunesancostanzo.pu.it) e alla Pro loco (telefono 0721.950110, fax 0721.951763, prolocosancostanzo@libero.it).

 

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