Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Montefabbri, la porta si è rifatta il look

Prosegue l'operazione Centoborghi, sabato 7 giugno taglio del nastro per il restauro del monumentale ingresso del castello medievale

COLBORDOLO. È tornata all’antico splendore la porta del castello di Montefabbri. Una nuova tappa dell’operazione “Centoborghi” della Provincia per il recupero e la valorizzazione di centri “minori” e tesori nascosti. Il monumentale ingresso lungo la cinta muraria (risale al XII secolo) taglia il nastro sabato 7 giugno dopo il risanamento conservativo e il ripristino degli elementi originari che hanno restituito al manufatto, con fedeltà e rigore filologico, l’antico volto medievale. Il costo dell’operazione, 200.000 euro, è stato diviso a metà tra Comune e Provincia (assessorato ai beni storici, artistici, archeologici e progetto “Centoborghi”).

L’inaugurazione è prevista alle 17 con l’accompagnamento delle note del Corpo bandistico comunale “Giovanni Santi” di Colbordolo, diretto dal maestro Bruno Macci. Sono previsti gli interventi del sindaco Flavio Fabi, del presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, di Paolo Sorcinelli, assessore provinciale ai beni storici, artistici e archeologici, e dell’assessore alla cultura di Colbordolo Sandro Tontardini. In caso di maltempo tutti nella canonica della Pieve di san Gaudenzio.

La porta di Montefabbri si è rifatta il look e ha assunto una nuova destinazione. Il Comune ha voluto infatti che il locale al primo piano diventasse spazio “aperto” per incontri, mostre e iniziative proposte dai cittadini. Bellezza e funzionalità. Dal punto di vista storico e artistico l’attenzione si sofferma su due decorazioni che sovrastano le arcate: la facciata d’accesso mostra uno stemma in arenaria grigia del XV secolo che raffigura una “Madonna lattante” mentre quella a monte conserva un secondo stemma in pietra calcarea bianca che risale al XVII secolo e riproduce “L’Arme” del conte Francesco Paciotti, architetto civile e militare della famiglia Della Rovere, la quale il 5 maggio 1578 investì il notabile del titolo di conte del feudo di Montefabbri. Interessante inoltre la presenza di nicchie nelle quali anticamente rientravano i bracci del ponte levatoio. Risulta infatti che il perimetro delle mura fosse circondato da un fossato di sicurezza.

Dopo i discorsi inaugurali seguono, dalle 17,30 circa, la presentazione del volume “Francesco Paciotti, architetto urbinate (1521-1591)” della studiosa Nadia Ragni e l’apertura della mostra fotografica tratta dal documentario “Mulini, uomini e macine” di Solidea Vitali Rosati. E per finire un brindisi inaugurale per tutti.

Dopo l’attento restyling ancora più meritato risulta infine il riconoscimento di Montefabbri come uno dei borghi più belli d’Italia assegnato lo scorso anno dall’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni.

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