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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Mezzolani e Matteo Ricci: «Il nuovo ospedale a Fosso Sejore»

In via Gramsci la conferenza con i sindaci. Preferenza sul lato Pesaro ma la Regione sottolinea: «Entrambi i versanti del terreno strategici e fondamentali»

PESARO – La dimensione dell’ufficialità è acquisita in Provincia, nella conferenza dei sindaci su Marche Nord che vede seduti nello stesso tavolo Almerino Mezzolani e Matteo Ricci, oltre a Carmine Ruta, Aldo Ricci e agli amministratori dei Comuni interessati. In primis, Luca Ceriscioli e l’assessore fanese Davide Delvecchio. L’incipit dell’assessore regionale e del presidente della Provincia: «Oggi aggiungiamo un tassello importante al percorso, con il parere, nella conferenza dei sindaci, dell’atto che andrà in giunta regionale. E che individua la scelta del terreno su cui insisterà la struttura». Poi l’annuncio: «Dopo la valutazione tecnica del gruppo di lavoro regionale, che ha esaminato le 7 proposte pervenute (Muraglia, Case Bruciate, Villa Fastiggi, Fosso Sejore lato Pesaro, Fosso Sejore lato Fano, Mombaroccio e Chiaruccia di Fano, ndr) anche sulla base del lavoro richiesto alla Provincia, la scelta è ricaduta su Fosso Sejore. Per posizione, possibile integrazione delle due città e prospettive in termini di capacità espansive». Poi Mezzolani e il dirigente del dipartimento regionale puntualizzano: «La preferenza è sul lato Pesaro per caratteristiche morfologiche (terreno pianeggiante) e accessibilità (collegamenti più agevoli con la città)». Non solo: «L’impatto paesaggistico è minore, perché il lato Pesaro assomiglia a una conca. Mentre il versante fanese si presenta quasi come una terrazza sul mare. Ma ribadiamo: sia il lato Pesaro che il lato Fano saranno fondamentali per la logistica e lo sviluppo delle strutture». Una scelta che mette d’accordo Ceriscioli e Delvecchio («Per noi il tema non era scegliere il lato») e sposa pienamente le considerazioni della Provincia. Soprattutto in termini di viabilità e considerazioni infrastrutturali. Spiega Matteo Ricci «Ci siamo concentrati sull’accessibilità, non solo rispetto a Pesaro e Fano, ma in ottica provinciale. Il nostro studio specifico è stato sui tempi di percorrenza e sulle opere infrastrutturali necessarie». Il presidente espone il ragionamento: «E’ chiaro che la struttura doveva essere individuata tra le due vie principali, A-14 e statale. Non è possibile una sola via d’accesso. Fosso Sejore era la priorità, perché non stravolge la mobilità. Bastano pochi investimenti, in termini di rotatorie e sottopassi, per sistemare lungo la statale lo svincolo per Fosso Sejore». E per quanto riguarda il collegamento con l’autostrada, continua Ricci, «dal futuro casello di Pesaro Sud puntiamo al completamento dell’interquartieri di Muraglia e alla sistemazione della strada provinciale della Bettola. E dal nuovo casello di Fano nord c’è già la strada per Roccosambaccio. Che va allargata e a cui bisogna aggiungere un piccolo tratto da costruire». Chiara la linea: «Non potevamo presentarci con un piano infrastrutturale  più costoso dell’ospedale». E c’è un altro tema: «Saranno strade di destinazione per l’ospedale. Perché non dobbiamo portare traffico improprio al nuovo nosocomio. Paradossalmente, dunque, non c’è bisogno di arterie troppo grandi. Piuttosto, serve partire dall’esistente per riqualificarlo e adattarlo». Altra considerazione del presidente della Provincia: «Con questo ragionamento, gli ospedali di polo avranno funzioni e ruoli importanti». Ora Ricci guarda avanti: «Basta discussione sulla collocazione. Si apre una fase nuova, ragioniamo su cosa deve essere l’ospedale del futuro in termini di tecnologia, funzioni, organizzazione…». E l’ospedale del futuro, aggiunge Ruta, «anche dal punto di vista logistico, sarà modellato sull’evoluzione della sanità. Perché le nuove tecniche chirurgiche consentiranno ricoveri brevi e più turn-over». L’ingegnere della Regione Mario Pompei presenta i risultati del gruppo di studio regionale, ottenuti partendo dallo studio della Provincia («Ottimo lavoro»), tramite «punteggi conferiti a singole macrovariabili (caratteristiche delle aree, accessibilità, infrastrutture, sicurezza del sito, integrazione con le città). Se la preferenza ricade su Fosso Sejore per i motivi citati, Mezzolani conclude: «Serve un sano pragmatismo per mettere in fila le condizioni che consentono di arrivare al risultato finale. E questo è l’ultimo atto che ci consente di avere le carte in regola per concorrere ai finanziamenti statali, quando verranno sbloccati». Poi elenca i prossimi passi: «Dopo l’approvazione della delibera, lavoreremo sul protocollo d’intesa relativo alla viabilità. E sulla trasformazione e riqualificazione delle strutture ospedalieri esistenti nelle due città. E’ chiaro che da lì passerà una parte importante di risorse per il progetto. Parallelamente nelle due città saranno definite le strutture che resteranno riservate alla sanità. E tutto questo sarà all’interno dello studio di fattibilità che presenteremo in conferenza dei sindaci» .

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