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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Matteo Ricci entra nell’ufficio di presidenza Upi e da Roma lancia l’allarme manutenzioni

Il presidente: ora è vera emergenza nazionale

PESARO –  Matteo Ricci entra nell’ufficio di presidenza dell’Unione Province d’Italia. La nomina è stata resa nota dal presidente Antonio Saitta. Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino subentra a Nicola Zingaretti, ex presidente della Provincia di Roma ora in corsa per la Regione Lazio e a Fabio Melilli, ex presidente del consiglio direttivo Upi.
«Emergenza manutenzioni». Agenda già piena per Ricci che, appena designato, lancia l’allarme nazionale sulle manutenzioni durante il lancio del Manifesto programmatico dell’Upi per la prossima legislatura, nel corso della conferenza stampa convocata nella mattinata in piazza Cardelli. Monito del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino: «Ora è vera emergenza nazionale. Chiediamo al prossimo governo e al prossimo parlamento di rivedere i tagli su scuole e strade: così è a rischio la sicurezza dei cittadini».
Servizi in tilt. Concetto che il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, peraltro, ha già sottolineato anche in ambito locale. «La nuova legislatura – ha detto Ricci nella conferenza stampa - coincide con la fine dell’inverno e sono convinto che presto  questo tema esploderà. Gli enti locali non hanno un euro per le manutenzioni, non appaltiamo più mezzo lavoro, non chiudiamo i bilanci. I trasferimenti sono praticamente azzerati. Questa non è la strada per la crescita e per la ripresa. Al contrario: si alimenta solo la spirale della recessione. Non possiamo più essere considerati soggetti che contribuiscono a deprimere l’economia». La spending review sugli enti locali coincide con la crescita dei disagi dei cittadini: «Nelle città italiane il panorama è sotto gli occhi di tutti – ha evidenziato Ricci a Roma -. La scure colpisce i servizi, i trasporti, gli asili, le strade, la sanità. Adesso bisogna assolutamente invertire la rotta sui tagli. Lo chiediamo a gran voce ai candidati al prossimo governo e parlamento».

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