Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Massimo Recalcati prende posizione sulla “buona scuola” dal palco di Popsophia, davanti a un pubblico senza precedenti

In una Rocca Costanza gremita di persone giunte da tutta Italia, Recalcati non fa prigionieri: riforma scolastica, educazione sessuale, in uno degli interventi che lascia il segno nel dibattito nazionale

PESARO – Migliaia di persone da tutta Italia si sono ritrovate già dal pomeriggio a Rocca Costanza, in attesa dell’intervento inaugurale della quinta edizione di Popsophia. Nel giorno in cui “La buona scuola” diventa legge, Massimo Recalcati, incalzato dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli, si è esposto per la prima volta sui temi della riforma: “Mi hanno fatto notare che non ho preso posizioni pubbliche, non l’ho fatto perché vedo cose buone e cose meno buone. Non mi convince che il mondo della scuola non sia stato coinvolto come avrebbe dovuto, c’è stata fretta e soprattutto la scelta di un linguaggio che non è della scuola ma viene da un’altra cultura, quella dell’azienda, della valutazione della performance quantitativa. Anche la difesa del valore centrale della scuola pubblica andrebbe maggiormente rafforzata”. E giù applausi fragorosi da un pubblico senza precedenti –  moltissimi non sono riusciti a entrare nel cortile per problemi di spazio.

“Sulle ombre potrei continuare – ha aggiunto lo psicoanalista e filosofo - ma ci sono molte altre cose che mi convincono, come il principio della meritocrazia, che è sacrosanto. Assicurare il lavoro senza garantire la qualità delle prestazioni è stato un errore dei sindacati: vogliamo o no introdurre un principio di selezione del docente, che tenga più alto possibile il livello della qualità dell’insegnamento? Perché un preside, se giustamente formato e valutato, non può valutare a sua volta? Questo obbliga tutti ad essere più flessibili e a superare l’angoscia del cambiamento”.

“L’EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA? SI FA LEGGENDO DANTE” 

Recalcati, che ha già accettato l’invito a tornare per la prossima edizione di Popsophia, ha poi risposto ad un’altra provocazione di Lucrezia Ercoli sull’educazione sessuale nelle scuole. “Così come concepita è per lo più orribile, si spiegano i corpi come fossero macchine. L’educazione alla sessualità si fa attraverso la letteratura e le poesie, leggendo Dante, Petrarca, Flaubert, Proust, che sono l’unica forma di educazione all’erotismo che può funzionare a scuola. Solo così si può contrastare l’intolleranza e educare a non separare troppo la passione erotica dall’amore, in qualunque forma esso si manifesti”.

Proprio il tema della sua lectio, “Il naufragio educativo per un’erotica dell’insegnamento”, che ha ruotato intorno alla figura dell’insegnante, del maestro. “La nostra vita è formata dagli incontri che abbiamo fatto, ma non c’è formazione senza crisi, smarrimenti, soste, imprevisti, aperture inedite e naufragi. Uno degli incontro più formativi in assoluto è quello con l’insegnante, qualcuno che è in grado di lasciare un segno. Non è un fatto di sapere e di contenuti del sapere, ma di stile, di voce, di corpo, perché non c’è insegnamento senza corpi, la didattica avviene sempre all’interno di una relazione umana. La forza del maestro non è trasmettere il sapere, non è riempire teste ma creare vuoti nelle teste, così da mettere in moto il desiderio di sapere dell’allievo”.

Ma c’è anche un secondo miracolo. “Oggi la scuola - ha aggiunto Massimo  Recalcati - è il luogo in cui esiste ancora la possibilità di un pensiero critico, il punto di resistenza di fronte ad un sociale che va verso il conformismo. E questo punto di resistenza è una vera e propria prevenzione: portare la cultura al posto della droga, della violenza, della dissipazione e tante altre dipendenze può consentire di raggiungere un godimento molto più ricco, fecondo ed erotico”.

CERISCIOLI: “PORTARE POPSOPHIA A PESARO E’ STATO VINCENTE”

La lectio inauguralis di Recalcati è stata preceduta dai saluti delle autorità.“Tre anni fa, quando ero sindaco – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – abbiamo vissuto insieme l’esperienza di portare Popsophia a Pesaro ed è stata una scommessa vincente. Ho la certezza che chi verrà al festival cercando di trovare una bussola non la troverà, però avrà tanti spunti su cui riflettere”.

“Popsophia – ha commentato il sindaco Matteo Ricci – è uno dei pochi momenti che abbiamo per riflettere, per nutrire il cervello ed ogni anno il festival ci aiuta con un tema particolare, caratterizzandosi per il coinvolgimento di tanti giovani nella preparazione dell’evento, con un lavoro si che svolge per tutto l’anno all’interno delle scuole”. Marcella Tinazzi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, ha ricordato che “dove c’è cultura c’è scuola, la scuola fa cultura e non potevamo che essere qui”, illustrando le tante iniziative messe in campo dagli istituti per la “quattro giorni” di Popsophia.

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