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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Maltempo, Ricci: «Oltre al danno anche la beffa, portiamo le Marche a Roma»

Per il presidente è sempre più urgente la strategia per l’Italia centrale

PESARO –  Non si capacita, il presidente Matteo Ricci. Nei giorni scorsi aveva richiesto al Governo lo stato di emergenza e calamità per il territorio provinciale, «di nuovo in ginocchio per il maltempo». Una scelta obbligata, «considerata l’entità dei danni, che si sommano a quelli dei mesi precedenti». E aveva commentato: «Con le nostre sole forze non ce la possiamo fare». Ora legge e rilegge la circolare emanata dal Governo per «l’attuazione del decreto milleproroghe sugli eventi calamitosi che hanno colpito le Marche». Ed è incredulo: «Oltre al danno subiamo anche la beffa – sottolinea -. Secondo la presidenza del consiglio dei ministri vale un principio sconcertante: chi ha subito la calamità deve pagare. Perché, secondo Roma, le risorse dovrebbero essere trovate aumentando l’Irap, l’Irpef o l’accise sulla benzina. Ma questo significa solo aggravare la situazione di cittadini e imprese. E sembra una logica che vale solo per noi». Due pesi, due misure? «E’ innegabile – prosegue Ricci – che per il Veneto ci sono state visite ufficiali, sopralluoghi di ministri e stanziamenti immediati. Le Marche subiscono vittime e centinaia di milioni di euro di danni (60 solo nella provincia di Pesaro e Urbino, ndr) . Non solo non si vede nessuno. Ma ci dicono anche: “Pagate voi”. Beh, se questo significa federalismo…». Alla luce dei fatti, per il presidente  è necessario riprendere il lavoro finalizzato alla costruzione e all’organizzazione del Centro Italia: «E’ evidente che sollevando la questione, più di un anno fa, avevamo visto giusto. A questo punto credo che il nodo relativo al cuore del Paese deve diventare anche una delle priorità dell’agenda amministrativa regionale. Si tratta di un’emergenza». E il presidente conclude rivolgendosi proprio al governatore Gian Mario Spacca: «Saremo al fianco della Regione per qualsiasi iniziativa voglia adottare contro questa linea inspiegabile del Governo. Anche perché, se la situazione non si sblocca entro breve, dovremo mobilitarci per portare l’indignazione delle Marche a Roma…».

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