Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Luci nel buio della Shoah”, presentata la II edizione del premio rivolto alle scuole

Liliana Segre in diretta telefonica ringrazia Mombaroccio per la cittadinanza onoraria

PESARO –Ieri è stata una giornata speciale. Dopo tante cose brutte che mi sono state indirizzate, a Milano ho sentito l’amore di più di 600 sindaci e la sera mi sono addormentata molto grata per tutte le dimostrazioni di affetto”. Così la senatrice Liliana Segre ha esordito oggi in diretta telefonica nella sala “Pierangeli” della Provincia in apertura della conferenza stampa di presentazione della II edizione del Premio nazionale “Mombaroccio Sarano – Luci nel buio della Shoah”, promosso dal Comune di Mombaroccio e dalla scuola media “Barocci” e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie. Ancora emozionata per la manifestazione di solidarietà nei suoi confronti, voluta dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e dal presidente Ali (Autonomie locali italiane) e sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che ha visto la partecipazione di oltre 600 primi cittadini (tra cui il sindaco di Gabicce Mare Domenico Pascuzzi, il sindaco di Lunano Mauro Dini e l’assessore di San Costanzo Margherita Pedinelli in rappresentanza del sindaco Filippo Sorcinelli) ma anche di tanti presidenti di Provincia (tra cui quello di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini), guidati dal presidente nazionale Upi Michele de Pascale, la Segre ha aggiunto: “Mombaroccio ha dimostrato così tanta sensibilità verso la famiglia Sarano che non ho mai dimenticato. La cittadinanza onoraria che mi è stata attribuita è la conferma del legame tra me e questo luogo, anche se io mi sentivo già cittadina di Mombaroccio”.

LA FAMIGLIA SARANO E ALTRE STORIE DI LUCE - La famiglia ebrea Sarano riuscì a scampare ad Auschwitz grazie all’aiuto di alcuni mombaroccesi, dei frati francescani che la nascosero nel convento del Beato Sante e dell’ufficiale tedesco Erich Eder che la scoprì ma che decise di non deportarla. E’ per mantenere viva la memoria di questa famiglia, la cui storia è narrata nel libro “Siamo qui, siamo vivi” (San Paolo) con prefazione di Liliana Segre, scritto dal giornalista Roberto Mazzoli, che nasce il premio “Luci nel buio della Shoah”. Un concorso definito dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini “una delle iniziative più importanti che si svolgono in questa provincia, perché vede la partecipazione degli studenti, chiamati a fare un percorso sulla memoria”. E rivolto alla Segre ha aggiunto: “Ieri ero sotto il palco a Milano e ti ho vista raggiante, davi speranza, siamo stati orgogliosi di essere tutti quanti la tua scorta”. Il sindaco di Mombaroccio Emanuele Petrucci ha invitato Liliana Segre alla cerimonia di premiazione del concorso scolastico prevista a maggio nel convento del Beato Sante, a cui parteciperanno la famiglia Sarano e la famiglia tedesca di Erich Eder. Ha poi evidenziato: “Grazie agli elaborati delle scuole stiamo anche pensando di allestire una raccolta multimediale con tutte le storie di luce che hanno illuminato il buio della Shoah in Italia”. Un catalogo unico nel suo genere che consentirebbe di mostrare il volto delle tante persone salvate e dei loro salvatori. E ad una studentessa della classe III della media “Barocci” che ha chiesto in diretta alla Segre cosa ne pensasse di questa iniziativa, la senatrice ha risposto: “Si parla sempre troppo poco della scelta dei giusti, di quelli che si sono messi dalla parte dei buoni, sono molto contenta di questa idea”.

ELABORATI SCRITTI O MULTIMEDIALI - Come evidenziato dal giornalista Roberto Mazzoli, coordinatore del premio, alla I edizione del concorso hanno partecipato migliaia di studenti di 88 istituti italiani, con elaborati scritti o multimediali. “Anche quest’anno i giovani sono invitati a trattare il tema della ‘luce nel buio della Shoah’, facendo rivivere storie note o meno conosciute, anche già edite, in cui prevalga una luce di speranza”. C’è tempo fino al 31 gennaio 2020 per iscriversi al concorso (gratuito) e fino al 4 marzo per inviare gli elaborati. In palio un montepremi di 1.500 Euro oltre a numerosi riconoscimenti e buoni libri. La classe III della media “Barocci”, presente in Provincia insieme agli insegnanti e al dirigente scolastico Cinzia Biagini dell’IC “Pirandello” (a cui la “Barocci” fa capo), sarà nella giuria con 8 studenti. Mazzoli ha ringraziato gli insegnanti per la collaborazione e l’Ufficio scolastico provinciale che diffonderà il bando alle scuole di tutta Italia. “Questi sono i momenti – ha detto la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Marcella Tinazzi – in cui ci sentiamo all’interno di un percorso che dà qualità alla scuola. Quale storia migliore di quella avvenuta a Mombaroccio per riflettere sulla Shoah, partendo da una contraddizione rispetto a quanto avvenuto in altre parti d’Italia: la decisione di un ufficiale tedesco ha portato alla salvezza di una famiglia. Mombaroccio, luogo di narrazione e raccolta di tutto ciò che è luce, potrebbe diventare veramente un museo della luce, contrapposto ai tanti musei in cui si narra l’olocausto. Sono certa che la rete scolastica sarà a fianco di questo progetto luminoso”. Il premio “Mombaroccio Sarano – Luci nel buio della Shoah” è patrocinato da: Ufficio Scolastico provinciale di Pesaro e Urbino, Arcidiocesi di Pesaro, Comunità Ebraica di Ancona, Comunità Ebraica Italiana di Gerusalemme, Provincia dei Frati delle Marche, Comune di Pfarrkirchen, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino. Info e bando su: www.mombaroccio.eu

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