Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

L’obiettivo è diffondere nelle scuole la cultura della condivisione, tra uomini e donne, del lavoro di cura all’interno della famiglia e di sensibilizzare sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

“Donne e bambine in educazione”, si raccolgono le adesioni al progetto della Provincia

PESARO – E’ ancora possibile, per le scuole dell’infanzia, per le primarie e per i licei delle Scienze umane del territorio provinciale, iscriversi al progetto “Donne e bambine in educazione”, promosso dalla Provincia (assessorati Lavoro e formazione e Pari opportunità, insieme alla Consigliera di Parità) con l’obiettivo di diffondere tra i più giovani la cultura della condivisione, tra uomini e donne, del lavoro di cura all’interno della famiglia, l’attenzione ai reciproci diritti e responsabilità e la conciliazione tra tempi di vita lavorativa, personale e familiare. Il progetto, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale ed il Movimento cooperazione educativa, prevede sei incontri formativi con gli insegnanti (di cui quattro condotti dalla ricercatrice Emanuela Cocever e dalla sociologa della famiglia Letizia Bianchi), per poi trasferire l’esperienza nelle classi, coinvolgendo gli allievi.
Alla presentazione dell’iniziativa da parte degli assessori Massimo Seri (Lavoro e formazione) e Daniela Ciaroni (Pari opportunità), sono intervenute la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale (ambito territoriale per la provincia di Pesaro e Urbino) Carla Sagretti e due esperte: la sociologa Marina Piazza e l’insegnante Paola Massaro, che sarà impegnata nel progetto.
“Uno dei temi più sottolineati dall’Unione europea - ha detto Marina Piazza - è la conciliazione tra vita lavorativa, personale e familiare per tutti, donne e uomini. Conciliazione non vuol dire infatti misure per le donne, ma significa diminuire le contraddizioni tra le diverse sfere della vita di tutti noi e per fare questo bisogna agire su tre sottosistemi: famiglia, organizzazione del lavoro e territorio. L’idea di base è una condivisione di diritti e responsabilità. Secondo dati Istat, l’Italia è il paese che ha la minore condivisione tra uomini e donne del lavoro di cura, visto che il 77% è svolto da queste ultime. Anche gli uomini si stanno domandando se non sia il caso di stare più tempo con i loro figli. Il lavoro di cura condiviso arricchisce moltissimo il registro cognitivo dei bambini”.
“Lavorare con le scuole - ha spiegato Paola Massaro - significa costruire possibilità future di vita per i bambini, rispondere ai loro bisogni nel presente ma dentro una prospettiva di un mondo migliore. Il progetto, che durerà un anno, terrà insieme formazione e sperimentazione, per iniziare un cambiamento culturale molto impegnativo: i bambini e le bambine devono imparare a costruire fra loro legami, a creare reciprocità”.
Info e adesioni: tel. 0721/3592933, a.bulzinetti@provincia.ps.it  

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