Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: a.p.

“Lo spot della Moratti non rispecchia la realtà della scuola primaria”

di Roberto Borgiani - Assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Pesaro e Urbino

Proprio in questi giorni in tv stanno trasmettendo un curioso spot pubblicitario del governo sulla controriforma Moratti che propaganda le novità per la scuola primaria. Lo spot rassicura le famiglie sulle sorti magnifiche e progressive dell’ istruzione italiana affermando che essa sarà piena di insegnati di inglese, di informatica, di sostegno all’handicap e che sarà ricca di proposte di scuola a tempo pieno. La realtà è proprio un’altra. La solita. La riduzione delle risorse umane ed economiche a disposizione delle scuole. Come si era immaginato, infatti, le nuove proposte, condivisibili o meno, ma non è questo il problema di oggi, sono finanziate con profondi e gravi tagli alle prestazioni fornite.

Il decreto contenente la dotazione organica del personale docente per le Marche assegna alla nostra regione, per l’anno scolastico 2004/2005, un contingente ridotto di 190 unità rispetto all’anno in corso, di cui 104 per la sola scuola elementare.

Solo nella scuola elementare per la nostra provincia il taglio del personale si prospetta in 25 unità a fronte di un aumento della popolazione scolastica di 354 alunni, compresi 100 anticipatari. Vale a dire che, a fronte di un aumento degli alunni che passano da 14622 a 14976 gli insegnanti, diminuiranno di 25 unità.

Con buona pace dei falsi buoni propositi propagandati a suon di euro, 25 insegnanti in meno nelle scuole elementari della nostra provincia, già depredata negli scorsi anni, significano la messa a rischio delle esperienze di tempo pieno, la formazione di classi di 28/30 alunni nei centri più grandi e la soppressione di classi nei piccoli paesi delle zone montane, dove è sempre più difficile stare nei limiti minimi che la normativa prevede per la formazione di una classe. La stessa cosa accade negli altri ordini di scuola ed è particolarmente drammatica la situazione delle scuole materne e delle medie superiori. Tutto ciò con buona pace della qualità dell’istruzione pubblica.

Naturalmente gli enti locali non staranno zitti di fronte a questa ulteriore mortificazione della scuola pubblica. Nella nostra regione e nella nostra provincia abbiamo già fatto rimostranze ufficiali alla Direzione regionale del Ministero ed al Ministro stesso, ma occorre una forte mobilitazione di tutta la collettività perché questo ulteriore affronto non passi.

 

 

 

 

 

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