Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

L’indipendenza del bambino e gli insegnamenti di Maria Montessori

Affollatissimo anche l’ultimo incontro della rassegna “Per esempio” promossa dalla Provincia e dall’Amat. Gli alunni del Mamiani: “L’infanzia protagonista della vita”

PESARO – “L’infanzia protagonista della vita”. E’ una delle frasi degli allievi del liceo socio-psico pedagogico “Mamiani” di Pesaro, proiettate sullo schermo del cinema Astra al termine dell’ultimo appuntamento, dedicato a Maria Montessori, della rassegna “Per esempio… modelli e testimoni del possibile”, promossa da Provincia e Amat  (direzione artistica Lucia Ferrati, regia Pietro Conversano).

In un incontro affollatissimo, come gli altri tre della rassegna, la responsabilità pedagogica che ha caratterizzato il pensiero e l’attività di Maria Montessori ha catturato il pubblico ed i tanti giovani che al termine dell’incontro hanno rivolto domande alla conduttrice Paola Massaro ed ai “testimoni” Rita Scocchera (Opera nazionale Montessori) e Cesare Moreno (fondatore e presidente dell’associazione “Maestri di strada”).

Al centro dell’attenzione, il “metodo educativo montessoriano”, che insegna al bambino ad autodisciplinarsi, a diventare maestro di se stesso. Un bambino che non viene spinto a stare fermo ma a muoversi, a conoscere e conoscersi, a svolgere attività con gli altri, in un percorso di conquista della vera indipendenza seguendo il naturale sviluppo psichico e non i dettami degli adulti. Autoeducazione, dunque, che può far riflettere sulle nuove linee dettate per l’attuale sistema scolastico dove, come evidenziato da Rita Scocchera, le valutazioni, gli incentivi ed il management corrispondono sempre più a quel sistema di premi e punizioni così distante dalla visione della Montessori.

L’attrice Pamela Villoresi ha offerto una vibrante interpretazione di alcune pagine della Montessori, in cui emerge la difficile e spesso irrisolta continuità tra l’educazione a scuola e quella nelle famiglie, il percorso che ha portato alla nascita delle “Case dei bambini”, vere e proprie scuole di educazione, esercizio del linguaggio, dei sensi e della vita pratica, con una ricchezza non comune di materiale didattico. Il tutto, a partire dalle esperienze avute con i bambini con deficit mentali o in difficoltà, che grazie al suo metodo educativo raggiungevano gli stessi risultati dei cosidetti “normali”. Da qui l’idea di estenderlo a tutti, come emerso anche dai brani letti da Lucia Bianchi, Francesca Gabucci e Diana Saponara.

“Maria Montessori – ha detto il presidente del consiglio provinciale Luca Bartolucci in apertura dell’incontro – ha saputo porre lo sguardo verso coloro che non venivano considerati dalla società, realizzando un progetto che è diventato una scuola e quindi un metodo, grazie alla sua capacità di guardare dove gli altri non guardavano”.

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