Nell’ambito del progetto “Ceramiche artistiche della provincia di Pesaro e Urbino”, l’amministrazione provinciale ha organizzato la partecipazione delle “città ceramiche delle Marche” alla mostra “Tesori di ceramica”, che si terrà il 9 e 10 aprile a Genova. In un apposito stand saranno presenti, con le loro creazioni, le città di Pesaro, Fratterosa, Urbino, Urbania a cui, per la prima volta, si unirà la città di Ascoli che, come le altre, vanta una ricca tradizione ceramista.
“Al progetto, finalizzato alla promozione delle ceramiche artistiche _ spiega l’assessore provinciale al Commercio Renzo Savelli _ ha aderito anche la Camera di Commercio e, per la prima volta, la Regione Marche con un congruo finanziamento, tanto che abbiamo deciso di denominare lo stand ‘Città ceramiche delle Marche’. Sono molto soddisfatto delle recenti adesioni al progetto provinciale, che dimostrano la validità e le potenzialità per un suo ampliamento regionale che favorisca l’artigianato artistico”.
L’esposizione si terrà nel magazzini del cotone del porto antico di Genova. I pezzi in mostra, pur nella loro eterogeneità, danno il senso del fermento e della vivacità del settore nel nostro territorio. Pesaro esporrà creazioni all’insegna della ricerca e dell’innovazione (ceramica moderna dei giovani scultori Mirco Bravi e Antonio Giangolini), Fratterosa sarà presente con la sua ceramica popolare, proponendo tra i vari oggetti la famosa “truffa di mare” (contenitore per l’acqua dal fondo piatto che si usava sulle barche); Urbino presenterà ceramiche dal decoro rinascimentale e qualche pezzo Raku, Ascoli Piceno porterà pezzi mussali originali di fine 800 e inizi 900, tra cui un pezzo importante di Polidori datato 1926. Infine Urbania, che tra l’altro ha curato gli aspetti logistici grazie all’ormai consolidata esperienza di Tarcisio Cleri, responsabile dell’Ufficio Turismo, esporrà la propria ceramica classica istoriata.
Allo stand saranno inoltre presenti alcuni artisti invitati decorare dal vivo: gli urbaniesi Orazio Bindelli e Silvio Biagini ed il fratterottese Giacomo Bonifazi, che darà dimostrazione pratica della foggiatura “alla ruota di carro”.