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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Lavoro, Ricci: «Situazione molto difficile, ma stiamo resistendo meglio di altri»

Monitoraggio Istat, Pesaro e Urbino registra il minore tasso di disoccupazione delle Marche e del Centro Italia. E uno dei più bassi d’Italia

PESARO –  «La situazione rimane difficile. Continuiamo a essere molto preoccupati, soprattutto per i lavoratori in cassa integrazione, per la precarietà occupazionale e per tutte le famiglie colpite dalla crisi». A quasi due anni dal suo insediamento, Matteo Ricci non perde di vista le criticità del mondo del lavoro nel territorio provinciale. D’altro canto, le strategie per contrastare la disoccupazione e scongiurare le crisi aziendali sono state definite, fin da inizio mandato, «priorità dell’amministrazione provinciale». E il presidente ricorda alcune azioni messe in campo da via Gramsci in questi mesi: «Accordi per la coesione tra imprese e lavoro; presenza su trenta tavoli anticrisi per le aziende del territorio; impegno per l’ applicazione di ammortizzatori sociali, ordinari e in deroga; estensione a più livelli delle tutele per i lavoratori; misure per sostenere le famiglie colpite dalla crisi, come fondo di garanzia, microcredito e agevolazione sulle bollette di acqua e rifiuti. Ma anche borse lavoro per i giovani, prestito d’onore per la nuova imprenditorialità, welfare to work e check-up aziendale, azioni per il reinserimento dei lavoratori e collaborazioni tra aziende e ricercatori universitari». Un impegno a tutto campo, perché il presidente è consapevole delle difficoltà: «Siamo ancora in piena crisi – osserva -. Rimangono ancora troppi problemi. Ma lo sforzo profuso è stato notevole e all’interno della resistenza cominciamo a vedere i primi risultati delle nostre azioni». Ricci fa riferimento agli ultimi dati Istat su occupati e disoccupati del territorio. E scende nei particolari: «Nel 2010 – sottolinea - Pesaro e Urbino registra il tasso di disoccupazione più basso delle Marche (4.7 per cento, rispetto al 5.9 per cento del 2009, ndr) e del Centro Italia. E uno dei tassi più bassi a livello nazionale (undicesima provincia d’Italia, ndr)». Scorporando per genere: il dato femminile si attesta al 4.9 per cento, rispetto al 7 per cento dell’anno precedente; quello maschile passa dal 5.2 per cento al 4.6 per cento. Non solo: «Anche il nostro tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione attiva, ndr), nel 2010, è il migliore a livello regionale (65.4 per cento, rispetto alla media delle province marchigiane pari al 63.6 per cento)». Un dato che mostra la sostanziale tenuta di Pesaro e Urbino, dove nel 2009 si è registrata una percentuale leggermente superiore, pari al 65.7 per cento: «Un calo fisiologico dell’occupazione era comunque prevedibile – nota il presidente della Provincia -, a causa del grande ricorso agli ammortizzatori sociali. Anche se ce lo aspettavamo di maggiore entità». Segnali di “ripresina” si registrano sul fronte manifatturiero, che più di ogni altro ha sofferto la congiuntura economica negativa. Fermo restando che il comparto che tira maggiormente rimane quello dei servizi. «I dati vanno letti con attenzione – continua Ricci – perché, ripeto, siamo ancora nel mezzo della crisi. Ma con questo monitoraggio abbiamo avuto un riscontro sull’efficacia delle nostre politiche». Le difficoltà sono specialmente per i giovani: «Anche per questo, sosteniamo il ripensamento delle politiche economiche su nuovi fronti, green economy e turismo in primis. Assieme a nuove forme di organizzazione dei distretti industriali». Il presidente conclude ringraziando «i sindacati e i rappresentanti del mondo delle imprese, per l’unità d’intenti e la capacità di affrontare insieme i problemi». E non molla la presa: «Continueremo ad essere vicini a chi soffre, a chi lavora e a chi si impegna per gli altri». Sulla stessa linea l’assessore Massimo Seri: «Fin dall’inizio, l’assessorato provinciale si è concentrato sull’emergenza crisi, con una serie di iniziative mirate per i lavoratori e le imprese. Va ricordato il dialogo con le parti sociali, con le quali si è agito di concerto anche per creare nuove opportunità. Questi dati confermano il buon lavoro portato avanti fino ad oggi. Ma siamo ovviamente consapevoli che il momento è difficile».

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