Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Lavoro e formazione, la Provincia ai primi posti in Italia

Disoccupazione al 3,1%, aumento del lavoro femminile e del numero dei disabili inseriti al lavoro, diminuzione della mobilità. Per il 2007 oltre 9 milioni di euro nel bilancio di previsione

PESARO - La Provincia di Pesaro e Urbino ha in Italia il minor tasso di disoccupazione (3,1%) dopo Bologna (2,7%) e Bolzano (2,8%) ed è al secondo posto nell’utilizzo, da parte delle imprese, dei servizi offerti dai Centri per l’impiego nella ricerca di personale (dopo Trento con un 24,6%, c’è la provincia di Pesaro e Urbino con un 18,3% di imprese utilizzatrici sul totale delle imprese presenti). I dati sul bassissimo tasso di disoccupazione (resi noti dall’Istat ed indicati anche in due indagini del Sole 24 ore e Italia Oggi) e sul rapporto tra imprese e Centri (fonte Unioncamere) sono stati commentati con soddisfazione in una conferenza stampa dal presidente della Provincia Palmiro Ucchielli e dall’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Massimo Galuzzi, presenti anche la dirigente del Servizio Augusta Compagnucci ed il responsabile delle Politiche del lavoro della Provincia Flavio Nucci.

Un incontro che è servito anche a fare il punto sul mercato del lavoro locale e ad illustrare le iniziative future. Come spiegato dall’assessore Galuzzi, al 31 dicembre 2005 gli occupati nel territorio provinciale erano 156mila (di cui 91mila uomini e 65mila donne), il 58,1% nei servizi, il 39,3% nell’industria ed il 2,6% nell’agricoltura. Buona la percentuale di occupazione femminile (46,3% sul totale assunzioni 2005) anche grazie alla partecipazione a corsi di formazione e tirocini, così come è aumentato il numero di disabili inseriti al lavoro (dal 2000 ad oggi 1.436, di cui 265 solo nel 2006).

Ottimi segnali sull’andamento lavorativo nel territorio provengono dalla diminuzione degli iscritti alle liste di mobilità (1802 lavoratori rispetto ai 2059 del 2005), dalle assunzioni di soggetti in mobilità (1838 nel 2006 contro le 1590 assunzioni del 2005) e dalla diminuzione delle ore di cassa integrazione (230mila in meno rispetto al 2005). In aumento il numero delle imprese (38.971 al terzo trimestre 2006, contro le 38.608 del 2005).

Quanto ai servizi offerti dai tre Centri per l’impiego, l’orientamento e la formazione di Pesaro (nella foto), Fano e Urbino e dai 7 Punti InformaLavoro dislocati nelle aree interne, è stato evidenziato come siano circa 550 le persone che ogni giorno si rivolgono alle strutture per usufruire dei servizi offerti (incontro domanda e offerta di lavoro, orientamento lavorativo e professionale, consulenza alla creazione d’impresa ecc.) e come i Centri riescano a soddisfare ben il 59% delle richieste di personale provenienti dalle imprese. Altri dati: dal 2000 al 2006 sono stati 680 i laureati che hanno potuto usufruire di assegni di ricerca e borse lavoro da svolgere nelle imprese e  sono stati promossi 1.771 corsi di formazione, per un totale di 37.271 allievi coinvolti. Una novità significativa: l’organizzazione dei Centri servizi integrati della Provincia è stata presa come esempio pilota dall’Inps nazionale, che intende proporre anche in altre province la presenza, in un’unica struttura, di servizi Inps insieme ai servizi per il lavoro e la formazione, in modo da snellire la burocrazia e fornire risposte più efficaci ai cittadini.

Soddisfazione anche per l’andamento del portale www.provincialavoro.it, con oltre 8mila iscritti, che consente di far incontrare direttamente imprese e candidati, oltre ad effettuare iscrizioni on line ai corsi di formazione e prenotazioni dirette con gli addetti agli uffici.

Per la programmazione 2007 – 2013, la Provincia di Pesaro e Urbino potrebbe ricevere risorse dal Fondo Sociale Europeo per circa 50 milioni di euro (a cui si aggiungeranno altri fondi provenienti da Regione e Ministero del Lavoro). Intanto, nel bilancio preventivo 2007 approvato nei giorni scorsi, l’amministrazione provinciale ha deciso di impegnare per attività di formazione e politiche del lavoro 9 milioni e 210mila euro.

 


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