Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

La sfida della qualità nello sviluppo, nell’ambiente e nel lavoro

Appuntamento significativo giovedi 7 giugno presso la Sala del Consiglio Provinciale

PESARO - Dopo 8 mesi di incontri promossi dall’Amministrazione provinciale su tutto il territorio con la popolazione, le istituzioni locali e le forze economiche e sociali per presentare il Piano Triennale di Sviluppo Ecosostenibile e raccogliere suggerimenti e proposte prima dell’approvazione prevista per il 22 luglio 2002, giovedì nella sala del consiglio “Wolframo Pierangeli” si è svolto uno degli appuntamenti più significativi. Al centro attenzione sono stati infatti quegli aspetti del Piano legati alla qualità nello sviluppo, nell’ambiente e nel lavoro, con gli interventi di due esperti in campo ambientale ed economico come il professor Enzo Tiezzi (ordinario di Chimica Fisica presso il dipartimento di Scienze e tecnologie chimiche e dei biosistemi dell’Università di Siena) ed il professor Paolo Leon (docente di Economia Pubblica alla Terza Università di Roma) che hanno presentato due studi, uno ultimato, l’altro in corso d’opera, sulla sostenibilità ambientale della provincia di Pesaro e Urbino e sulla qualità del lavoro. Presenti anche il Rettore del’Università di Ancona Marco Pacetti ed il Prorettore dell’Università di Urbino Mauro Magnani, che hanno fornito importanti contributi al dibattito, aperto dalla vice presidente della Provincia Giovanna Cecconi e concluso dal presidente Palmiro Ucchelli, dopo le introduzioni degli assessori alla Formazione e Lavoro Gloriana Gambini e ai Beni ambientali Sauro Capponi.

L’analisi di sostenibilità ambientale, durata circa un anno e mezzo, ha rappresentato, come evidenziato dal professor Tiezzi, “una sorta di risonanza magnetica o Tac del territorio provinciale, allo scopo di ottenere un quadro della situazione esistente ed indicazioni su come muoversi nei prossimi anni per uno sviluppo sempre più rispettoso dell’ambiente”. Dallo studio compiuto la provincia non risulta in condizioni sfavorevoli dal punto di vista ambientale, anzi, “nonostante il diffuso e dinamico tessuto produttivo che da qualche decennio caratterizza il territorio – ha proseguito Tiezzi -, il rapporto di impatto ambientale non è particolarmente elevato. Questo per due motivi: da un lato la notevole diversificazione dei settori produttivi e delle energie utilizzate e dall’altro la presenza di un grande patrimonio ambientale, culturale, di biodiversità e tradizioni nell’entroterra”. Alcune situazioni di criticità sono state riscontrate nelle aree costiere e nei fondovalle immediatamente retrostanti, “ma vi sono margini di intervento per ridurre o attenuare gli impatti negativi”. Due curiosità sottolineate dal professore: “la Valmarecchia ha la maglia rosa in Italia per la capacità di assorbire gas che producono effetto serra, mentre la Comunità Montana del Catria e Nerone si caratterizza per avere, in tema di impatto ambientale, un ‘pedigree’ da parco, da riserva”.

Riguardo al lavoro, in un quadro di pressoché piena occupazione come quello raggiunto dal territorio provinciale (secondo dati Istat il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5%), la sfida che istituzioni, sindacati e imprenditori hanno ora davanti è il passaggio dalla ‘quantità’ alla ‘qualità’ del lavoro, attraverso la piena valorizzazione delle risorse umane, delle loro competenze e abilità ed il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. E’ proprio per conoscere in maniera più approfondita questi aspetti (sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro, rapporti tra formazione professionale, accesso al lavoro e sviluppo delle carriere, flessibilità degli orari di lavoro in relazione alle esigenze della vita familiare, mobilità casa-lavoro eccetera) che la Provincia ha commissionato al Cles (Centro di Ricerche e studi sui problemi del lavoro, dell’economia e dello sviluppo) lo studio e l’analisi di un sistema di indicatori di qualità delle condizioni di lavoro e di vita nel territorio provinciale. “I risultati dell’indagine - ha spiegato l’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Gloriana Gambini - serviranno ad identificare nuovi obiettivi da assumere come riferimento per le politiche economiche e per l’occupazione da promuovere sul territorio, nel quadro di un Patto per la qualità del lavoro”. E l’importanza di una concertazione a livello locale è stata sottolineata anche dal professor Paolo Leon, che ha evidenziato come sia proprio quest’ultima la vera innovazione.

Obiettivo del Piano, come evidenziato dal presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, non è solo quello di promuovere la crescita economica sostenibile del territorio provinciale, ma anche dare un contributo per un nuovo tipo di programmazione e sviluppo per l’intera regione.

 

 

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