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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

La Provincia secondo Matteo

L’agenda del presidente tra crisi economica, infrastrutture e battaglie: «Dobbiamo salvare l’Ente ma non rinunciamo all’amministrazione e alla progettualità»

PESARO – Arriva in sala stampa con un manoscritto in mano. Appunti per la ripresa amministrativa, da comunicare ai cronisti. Prima, però, il presidente fa vedere un’immagine dal suo smartphone. Anche questo un segno dei tempi che cambiano: «Nei giorni scorsi sono stato in Toscana. Ho fatto una foto a uno striscione che mi ha colpito…». Matteo Ricci mostra la scritta, inequivocabile. “Pisa una sola provincia, mai con Livorno”. Il presidente: «E’ la dimostrazione dell’aria che si respira in giro e del pericolo che abbiamo scampato. E’ lo stesso clima che c’è nel sud delle Marche e in Romagna. Noi abbiamo fatto una grande operazione, salvaguardando non solo la Provincia ma l’intero ambito provinciale, evitando le conflittualità». Sospiro di sollievo. Tuttavia: «E’ passato sotto traccia che il riordino delle Province è stato un compromesso tra abolizione  e accorpamento. Lo Stato vuole mandare in dissesto tutte le amministrazioni provinciali italiane, togliendogli l’ossigeno. Ad aprile abbiamo approvato il bilancio in pareggio, ora dobbiamo rifarlo di nuovo per salvare l’Ente. Per via della spending review, avremo un taglio di 4 milioni e mezzo nel 2012. Nel 2013, mancheranno 9 milioni. Tutte le amministrazioni provinciali, più o meno, sono nella nostra stessa situazione». Perciò la Provincia vaglia ipotesi, studia soluzioni per far quadrare i conti. Tra le difficoltà: «Nei prossimi giorni dovremo fare scelte dolorose, inevitabilmente. Ne discuteremo bene in giunta».
Ricci contrariato: «Il governo Monti ha fatto bene su alcune cose, ma su territori ed enti locali il mio giudizio è negativo. Sono contrariato, perché con l’anti-federalismo si blocca la crescita. Si dovrebbe consentire alle amministrazioni, almeno, di pagare chi fa le opere e di rilanciare gli investimenti. Invece è il contrario. E le sanzioni aggravate sul patto di stabilità peggiorano il quadro». Gatte da pelare ma il presidente va avanti: «Non rinunciamo, in ogni caso, a fare politica». Sguardo al manoscritto con i punti cardine dell’agenda di governo, da qui ai prossimi mesi.      
Crisi e dintorni. «Ci aspettiamo un autunno caldo e una ripresa lavorativa difficile – sottolinea il presidente -. La recessione nel Paese è ben più pesante delle previsioni. E anche nel nostro territorio, nonostante i tassi di disoccupazione siano sotto la media nazionale, il problema occupazionale è preoccupante, in primis per i giovani». Trend destinato a continuare, per Ricci, anche nei prossimi mesi, «quando gli ammortizzatori sociali, che abbiamo ottenuto all’inizio della crisi, per molti lavoratori finiranno». Per cui: «Butteremo ogni energia sui problemi della crisi, anche se le questioni sono più grandi di noi. La priorità dell’Ente continuerà ad essere il tema dell’occupazione. Ho già convocato per i prossimi giorni la commissione lavoro, che comprende associazioni di categoria e sindacati. Faremo il punto della situazione, affinando le poche azioni che possiamo portare avanti dal basso. Incontrerò anche l’assessore regionale Marco Lucchetti. Giustamente la Regione vuole stanziare un fondo specifico per i giovani disoccupati». Conferma la presenza della Provincia su tavoli anticrisi («più di 60»), fondi ad hoc per famiglie e credito per le piccole imprese,  tour nelle aziende: «La crisi econimica resta l’ambito prioritario».
Infrastrutture. «Vogliamo chiudere, già a settembre, alcune questioni infrastrutturali importanti. A partire da quelle relative ad Autostrade». Ricci entra nel dettaglio: «Con il Comune di Pesaro e il sindaco Luca Ceriscioli firmeremo la convenzione che metterà nero su bianco l’accordo su casello di Santa Veneranda e opere accessorie. Che sono tante, circa 150 milioni di euro. L’obiettivo è aprire i cantieri prima possibile». Non solo: «Contiamo di concludere con Autostrade anche l’accordo relativo all’area di Marotta, per il tratto che congiunge le opere accessorie dal Comune di Fano al Comune di Mondolfo».
Battaglie. Ricci è in trincea, non vuole arretrare sui fronti ancora aperti. Neve e terremoto bianco: «Vergognoso ciò che è accaduto negli ultimi mesi. Abbiamo fatto scattare giustamente, anche da Pesaro e Urbino, un meccanismo di solidarietà per l’Emilia. Che grazie, tra l’altro, all’attivismo del governatore Errani ha ottenuto 7 miliardi per emergenza e ricostruzione. Non possiamo, ovviamente, paragonare il terremoto emiliano al nostro terremoto bianco. Ma anche noi abbiamo subito una calamità, con tanto di morti. E 700 milioni di danni nelle Marche. Un conto sono 7 miliardi, un conto 4 milioni. Stiamo subendo una discriminazione incredibile. Nelle Marche si è applicata per la prima volta la tassa sulla disgrazia, ora stiamo diventando la prima Regione con la disgrazia di serie B». Richiesto un incontro a Spacca: «Spero di vederlo già la prossima settimana. Vogliamo capire con lui quali azioni ulteriori portare avanti, insieme ai parlamentari e agli enti locali, per rimettere sul tavolo del Governo il dossier neve e riaprire la trattativa». Fano-Grosseto: «Con il presidente della Regione – va avanti Ricci - voglio fare il punto anche sulla E-78, dopo la decisione delle Regioni di costituire una società per accedere ai fondi europei. Pare che l’interesse dell’Ati composta da Strabag, Astaldi e Cmc si sia trasformata in una proposta, non ancora ufficiale. Quindi in autunno si potrebbe avere, finalmente, una svolta positiva sull’intera partita».
Progettualità. Ricci rilancia: «I prossimi mesi saranno determinanti anche per il nuovo Ptc, lo strumento urbanistico al quale si devono attenere tutti i Piani regolatori. Il Piano territoriale di coordinamento sarà il mezzo principale per rendere esecutivo il Piano strategico già approvato». E ancora: «Abbiamo già avviato con la Regione una prima discussione per i fondi strutturali europei 2013-2020. Il confronto è sui criteri. Saranno giorni cruciali per presentare le proposte progettuali che dovranno intercettare le risorse comunitarie. Alla luce di quanto fatto con il Piano strategico, noi ci presentiamo pronti». Intanto, in relazione all’emergenza idrica, domani pomeriggio il presidente comunicherà la decisione sul pozzo del Burano, dopo il vertice del Comitato protezione civile.  

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