Comunicati stampa | Pianificazione territoriale
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

La Provincia di Pesaro e Urbino approva gli schemi di bilancio di previsione 2015

Tagliolini: “Nonostante i tagli del Governo, abbiamo destinato 90 milioni di euro ai servizi e 20 agli investimenti”. Gambini: “Ci auguriamo che lo Stato lasci le risorse ai territori per garantire i servizi”

PESARO – L’approvazione degli schemi di bilancio di previsione 2015 da parte del consiglio provinciale ed il parere favorevole dato dall’Assemblea dei Sindaci sono stati l’occasione per il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini e per il vice presidente Maurizio Gambini per illustrare agli organi di informazione alcune delle voci più significative e soprattutto le ricadute sul territorio in termini di servizi.

“Abbiamo presentato un bilancio con 90 milioni di euro destinati ai servizi e 20 milioni di euro agli investimenti – ha evidenziato il presidente Daniele Tagliolini -, in un momento in cui la riforma delle Province è ancora in atto e noi stiamo gestendo ancora tutte le competenze, anche quelle che passeranno alla Regione. Lo sforzo è stato grande, visti i 13 milioni di tagli che la Provincia ha subito, di cui 6,5 imposti dalla legge di stabilità e circa 6,5 dal Dld 66 del 2014. Questo ci ha costretto a ridurre al massimo tutte le spese, a partire da quelle interne all’ente (prepensionamenti, eliminazione sede di rappresentanza, riduzione delle utenze) fino a quelle esterne, con ripercussioni sulla manutenzione ordinaria, che vista la situazione sta diventando ormai straordinaria”.

Di fatto, se da un lato lo Stato versa alla Provincia di Pesaro e Urbino 4,6 milioni di euro, dall’altro le preleva 13 milioni di euro di entrate che erano proprie dell’ente, come ad esempio l’RcAuto, trattenuta direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Come spiegato dal presidente, “la Corte dei Conti ha certificato che nella legge di stabilità è stato fatto un errore economico rispetto alle Province, sottoposte a tagli insostenibili. Per questo è stata data la possibilità di presentare solo il bilancio annuale 2015. Se l’obiettivo della riforma era abbattere i costi della politica, lo Stato avrebbe dovuto togliere al nostro ente 700/800 mila euro, non 13 milioni di euro che dovevano servire per la manutenzione di strade e scuole. Ci auguriamo che il Governo cambi la legge di stabilità e lasci risorse ai territori, così come chiediamo alla Regione di concludere quanto prima l’iter della legge regionale 13 e riconoscere le spese già sostenute dalla Provincia su funzioni non fondamentali e strade ex Anas. Queste ultime incidono infatti sul bilancio per 2,5 milioni di euro”.

“In questi mesi difficili – ha aggiunto il vice presidente Maurizio Gambini – l’impegno del presidente Tagliolini è stato fondamentale. Il grosso lavoro che sta facendo in questo ente, sopperendo anche alla mancanza di 7 assessori che c’erano in passato, è stato riconosciuto da tutti nell’Assemblea dei sindaci, così come importante è stato il senso di responsabilità del consiglio provinciale, che ha accantonato le diverse appartenenze politiche per lavorare unito nella soluzione dei problemi. Siamo arrivati ad un risultato importante: traghettare questo ente da un vecchio percorso ad uno nuovo in modo quasi indolore. In questo, abbiamo avuto la collaborazione di tanti Comuni che hanno sopperito alle difficoltà con pazienza e con l’onere di sostituirsi alla Provincia per alcuni servizi sul territorio. L’auspicio di tutti è che il Governo ci lasci risorse per garantire i servizi, come la manutenzione delle strade e delle scuole”.

SERVIZI FORNITI E INVESTIMENTI
Nonostante i tagli e le difficoltà, numerosi sono stati i servizi forniti nel 2015 dalla Provincia sia per le funzioni fondamentali che restano all’ente (3,63 milioni di euro per le scuole superiori relativi a riscaldamento, luce, acqua, trasporti, 9,67 milioni di euro per le strade, 3,64 milioni di euro per ambiente e urbanistica, 0,83 milioni di euro per l’energia), sia per le funzioni non fondamentali che passano alla Regione Marche (in particolare 18,5 milioni di euro per mercato del lavoro e formazione, 17,3 milioni di euro per trasporto pubblico locale, 1,37 milioni di euro per servizi sociali, oltre a difesa del suolo, turismo, cultura, agricoltura, caccia e pesca). Consistenti anche gli investimenti in conto capitale per un totale di 17,7 milioni di euro, di cui 7,27 milioni di euro per le scuole superiori. “Si parla della mancanza di investimenti nell’edilizia scolastica – ha aggiunto Tagliolini – ma nel nostro piccolo abbiamo per le scuole 7,27 milioni di investimenti, di cui 3,6 relativi a progetti terminati e in corso e 3,6 per progetti programmati, dove manca spesso soltanto l’appalto o la lettera del Ministero”.  Per le strade provinciali (1.430 km), gli investimenti ammontano a 5,51 milioni di euro, legati principalmente agli stati di emergenza 2012-2015 (1,08 milioni per progetti terminati e in corso, 0,5 milioni per progetti programmati e 3,93 milioni per ulteriori investimenti). Per i fiumi (6.600 km di corsi d’acqua) ci sono invece a 2,21 milioni di euro di investimenti, di cui 1,16 milioni per progetti terminati e in corso, 0,38milioni per progetti programmati e 0,67 milioni per ulteriori investimenti.  

RICADUTE POSITIVE  SUL TERRITORIO
Sottolineati dal presidente anche i benefici sul territorio di alcuni servizi svolti dalla Provincia in settori che per legge passeranno alla Regione, come viabilità e trasporti (17 milioni di euro spesi per il trasporto pubblico locale, con 10milioni di km percorsi, 12 milioni di passeggeri e lavoro per 464 dipendenti delle società di trasporto), formazione professionale (2500 corsisti formati, 1000 tirocini attivati con Garanzia Giovani, corsi just in time come quelli con Costa Crociere che hanno garantito occupazione a 222 persone, l’85% dei partecipanti, 4710 moduli di formazione a distanza) e sociale. “In quest’ultimo versante – ha aggiunto Tagliolini – devo ringraziare i presidenti degli Ambiti sociali ed i coordinatori che hanno garantito i servizi in questa fase di transizione, soprattutto per quanto riguarda i disabili sensoriali, mettendo risorse umane ed economiche. La Regione ha poi assegnato fondi ed anche dallo Stato arriveranno risorse che consentiranno di garantire la prosecuzione del servizio di assistenza didattica domiciliare fino al termine dell’anno scolastico”.  


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