Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

«La libertà? Una bella ragazza di cui ci innamorammo alla follia»

Sala del consiglio gremita di studenti dei licei classici per la “prima“ di “Ho guardato una farfalla”

Presentato il video sulla guerra nella provincia, i ricordi dei testimoni tra eccidi e poesia

Sul palco i protagonisti del filmato, nati tra gli anni ‘20 e ’30, in “platea” gli studenti targati ’80, più o meno la stessa età che i testimoni della grande guerra nella nostra provincia avevano all’epoca dei fatti. Eventi drammatici, sciagure familiari, ricordi sanguinosi e strazianti che ora gli anziani raccontano in 50 minuti di pellicola perché le generazioni future non possano mai dimenticare. La “prima” del video “Ho guardato una farfalla”, realizzato dalla presidenza del Consiglio provinciale, dall’assessorato ai Beni e alle Attività culturali - Editoria e dalla Conferenza dei capigruppo per celebrare il “Giorno della memoria”, è andata in scena mercoledì mattina nella sala consiliare “Pierangeli” gremita di studenti, insegnanti e dirigenti del Liceo classico Mamiani e del Liceo classico Storoni dell’istituto privato Nuova scuola, alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e della Resistenza e in collegamento videoconferenza con tutte le sedi delle Comunità montane della provincia.

Prima che si spegnessero le luci, il presidente del consiglio Martino Panico ha spiegato che

«il video è una sorta di sommario dei fatti avvenuti nella nostra provincia tra il ’44 e il ’45, e raccoglie dieci testimonianze dirette che possono essere utilizzate come strumento di lavoro per approfondimenti e ricerche storiche. Il filmato è rivolto in modo particolare ai ragazzi delle scuole, come prezioso supporto didattico. Tutto questo perché i giovani possano capire il conto salato che hanno dovuto pagare i nostri recenti antenati per la libertà e la democrazia. Doni preziosi che vanno consolidati e arricchiti giorno per giorno».

Buio in sala, corrono i titoli di testa, la voce narrante inquadra i fatti storici. Poi cominciano a volare leggeri i racconti di guerra, proprio come la farfalla del titolo, che si rifà alla poesia di Tonino Guerra (uno dei protagonisti del filmato) dove lo scrittore manifesta la sua gioia per la libertà ritrovata dopo la prigionia in Germania affermando di poter guardare finalmente una farfalla “senza il desiderio di mangiarla”.

Primo episodio. «La libertà per noi era come una bella ragazza di cui ci si innamora facilmente: e noi ci innamorammo pazzamente della libertà». Entusiasmo e fierezza nel racconto di Ferriero Corbucci di Urbino sulle gesta di uno dei comandanti “leggendari” della Resistenza, Erivo Ferri. Poi la voce rotta dalla commozione di Maura Dini mentre rievoca la morte straziante del fratello Giannetto, giovanissimo eroe partigiano di appena 16 anni fucilato a Massa Lombarda dopo essere stato catturato nei pressi di Urbino. Le immagini volano quindi su un altro tragico ricordo: quello dell’ignobile violenza subita da Angela Lazzarini, 19 anni, fatta rivivere da Sandro Severi, ex presidente dell’Anpi provinciale. La farfalla della guerra si posa poi tra i fucilati di Tavullia, attraverso il racconto di Pietro Signoretti, e sui bombardamenti di Urbania nei ricordi di Learco Guerra («non potrò mai dimenticare il fragore dei vetri del palazzo crollato e la voce di mio padre ancora vivo tra le macerie»). E poi la grande strage di Fragheto rievocata da Candido Gabrielli e il racconto di Maria Luisa Benigni Moscati, studiosa di storia e cultura ebraica, sul tragico destino di Gaddo Marpurgo. Il video si conclude con la poetica testimonianza di Tonino Guerra deportato in un lagher in Germania dove, la notte di Natale «faceva le tagliatelle con le parole (unico ingrediente disponibile)» per tutti gli altri deportati.

In coda il monito di Primo Levi: «Chi non conosce la storia è costretto a riviverla».

Gli studenti applaudono a lungo, i meno giovani nascondono qualche lacrima, gli amministratori raccolgono complimenti e strette di mano.

Il video, che rientra nel progetto “Cittadini del Terzo millennio”, porta la firma del regista Marco Civinelli e del giornalista Roberto Gabellini della società Lìmina di Bologna. Coordinatore del progetto è Mario Rosati e consulente storico Andrea Bianchini, due operatori culturali della Provincia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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