Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

«La città futura è già… presente»

Al lavoro i 15 giovani che hanno vinto le borse di studio per delineare gli scenari di Pian del Bruscolo

MONTECCHIO. Invece del “grande urbanista di turno”, un laboratorio di giovani. Nessun progetto calato dall’alto ma il “protagonismo” dei cittadini alla base delle scelte. Con tanto di preziosi consigli di architetti e docenti universitari. È il metodo di lavoro che farà nascere la “Città futura” tra Pesaro e Urbino, lungo la vallata del Foglia e nelle colline affacciate sul mare. La città che in realtà già unisce, non solo idealmente ma concretamente nei servizi in comune e nella percezione dei suoi abitanti, le cinque località di Colbordolo, Monteciccardo, Montelabbate, Sant’Angelo in Lizzola e Tavullia, vale a dire l’Unione Pian del Bruscolo che insieme alla Provincia sta lavorando al progetto. Un “forum delle idee” sulla nuova realtà, organizzato dall’Amministrazione di viale Gramsci, si è svolto mercoledì sera nella piazza di Montecchio al quale ha partecipato, insieme a un gruppo di docenti dell’università di Urbino, anche Antonio Vitale, presidente della Fondazione Occhialini e ordinario di fisica sperimentale all’università di Bologna. Dopo i saluti del sindaco di Sant’Angelo in Lizzola Guido Formica, il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli ha presentato il progetto definendo l’area dei cinque comuni «un crocevia centrale del territorio, strategico rispetto alla Romagna e nei rapporti tra Adriatico e Tirreno, un punto nevralgico dello sviluppo della provincia che, con i suoi 29.000 abitanti, un distretto produttivo con industrie leader a livello internazionale, uno sviluppo urbanistico intenso e di qualità nel fondovalle e le straordinarie colline, ha tutte le carte in regola per diventare un luogo di sperimentazione su come si realizza una città rispettosa dei valori ambientali, sociali e culturali. E i giovani saranno i protagonisti di questa stimolante impresa». Nel frattempo, infatti, sono stati selezionati 15 ragazzi e ragazze di un “laboratorio” che, al fianco degli amministratori, dovrà delineare gli scenari della vallata. I giovani che hanno vinto il bando della Provincia e dell’Unione non hanno più di 32 anni e vantano lauree in architettura, ingegneria, geologia, agraria, economia, statistica e scienze politiche ma anche diplomi di geometra. Dovranno mettere a frutto tutte le loro conoscenze per approfondire le principali questioni legate allo sviluppo sociale ed economico dei cinque comuni e definire programmi e progetti di riqualificazione urbanistica, ambientale e infrastrutturale. Durante la serata di Montecchio, che ha richiamato in piazza della Repubblica un pubblico delle grandi occasioni, è intervenuto poi il presidente dell’Unione Pian del Bruscolo Flavio Fabi, sindaco di Colbordolo: «In realtà siamo già una sola grande città, da Borgo Santa Maria fino a Cappone - ha fatto notare -. Quando si percorre l’Urbinate non è netta la distinzione tra un comune e l’altro. Molti sono i servizi associati. La città futura per diversi aspetti è già presente e sta crescendo al ritmo di 1.000 abitanti all’anno». Se l’architetto Maurizio Bartoli, dirigente del servizio urbanistica e pianificazione territoriale della Provincia, ha ripercorso le tappe del progetto, inserito nella “filosofia” di sviluppo sostenibile,  il professor Bernardo Valli (preside della facoltà di sociologia dell’università di Urbino) ha dato alcuni preziosi suggerimenti: «È necessario lavorare sull’identità del luogo, sul cosiddetto “genius loci” valorizzando i talenti locali». Gli architetti Ugo Baldini, presidente del Caire (Cooperativa architetti e ingegneri di Reggio Emilia) Urbanistica, e Laura Baratin, presidente del consiglio del corso di laurea in tecnico del territorio alla facoltà di scienze ambientali dell’ateneo feltresco, hanno apprezzato il metodo di lavoro innovativo («basta con i luminari venuti da fuori», «una sfida interessantissima»); mentre Tonino Pencarelli, ordinario di economia e gestione delle imprese all’università di Urbino, ha consigliato di «stabilire delle priorità nella consapevolezza di quale volto si vuole dare alla nuova città»; e numerosi suggerimenti sono arrivati da Alberto Renzulli, presidente del consiglio del corso di laurea in scienze geologiche della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell’ateneo urbinate. Infine la parola al fisico Antonio Vitale che si è soffermato sulla necessità di utilizzare «le fonti rinnovabili per un migliore utilizzo delle risorse, il rispetto per l’ambiente e il risparmio energetico» augurando che l’identità che lega i cinque paesi sia il terreno fertile per il nuovo progetto. Numerosi gli amministratori della zona presenti all’incontro, tra cui i sindaci Federico Goffi (Monteciccardo), Claudio Formica (Montelabbate) e Bruno Del Moro (Tavullia). 

 

 

 

 

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