Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Marcello Ciamaglia

La bolla papale custodita all’Oliveriana

Domenica 16 gennaio, alle ore 17, incontro nell’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, nell’ambito della rassegna “Dieci pezzi facili”. Ingresso libero

PESARO - Domenica 16 gennaio, alle ore 17, nell’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro (Piazza Antaldi 1) Anna Falcioni e Giovanna Patrignani parleranno della ricca collezione di pergamene presenti nella Biblioteca Oliveriana, prendendo spunto da un esemplare prezioso estratto dal fondo diplomatico, costituito da oltre duemila documenti ufficiali datati dal Duecento al Settecento: si tratta di una bolla papale, quella di papa Martino V a Malatesta Malatesti signore di Pesaro, vergata a Roma il 30 maggio 1422.

L’incontro, ad ingresso libero, rientra nella rassegna “Dieci pezzi facili, promossa dalla Biblioteca e Musei oliveriani (programma ideato e curato dal direttore Marcello Di Bella), con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Pesaro e della Provincia ed il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro (info: 0721/33344; mail: biblio.oliveriana@provincia.ps.it.

Giovanna Patrignani e Anna Falcioni hanno predisposto e stanno realizzando un progetto di ricerca finalizzato all’edizione critica dell’intero fondo diplomatico oliveriano, finora quasi del tutto ignorato dalla storiografia. Il piano di edizione è stato strutturato sulla base di una scansione cronologica, corrispondente ai periodi storici in cui è inquadrabile l’intero corpus Oliveriano, che documenta sei secoli (dal XIII al XVIII) di storia pesarese, in relazione alle vicende del più ampio contesto dei comuni e degli stati regionali della Penisola, delle tre signorie malatestiana, sforzesca e roveresca, dello Stato della Chiesa, fino a tutto il Settecento.

Le pergamene più antiche risalgono all’epoca della signoria malatestiana su Pesaro, dal XIII al XV secolo, su cui è già stato pubblicato nel 2007, con la Società pesarese di studi storici, il primo volume del progetto, intitolato Il fondo diplomatico della Biblioteca Oliveriana di Pesaro. 1. La signoria malatestiana (secoli XIII-XV). In particolare la bolla di papa Martino V a Malatesta Malatesti detto dei Sonetti signore di Pesaro, di conferma del vicariato apostolico su Pesaro, Rimini e Fossombrone (e con la quale lo autorizza, per evitare litigi, a dividere tra i figli le predette città e terre da lui possedute e governate) rappresenta non solo il consolidato rapporto della famiglia malatestiana con l’ambito cittadino locale, ma anche il ruolo della dinastia all’interno della vivace politica pontificia con cui la signoria pesarese appare in un continuo dialogo politico e diplomatico.

Oltre all’importanza del contenuto (la convalida del vicariato ai Malatesti di Pesaro), della bolla papale si segnalano caratteristiche estrinseche, che interessano la sfera del documento pubblico emesso dalla cancelleria pontificia, estremamente raffinato nella scrittura corsiva notarile, nella decorazione della lettera capitale e nella presenza di litterae elongatae nella prima linea di scrittura, e nella scelta e utilizzo del sigillo ad impressione.

Anna Falcioni insegna Storia Medievale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino. Fa parte del comitato scientifico del Centro Studi Malatestiani di Rimini, quale coordinatrice della collana “Storia delle Signorie dei Malatesti” ed è responsabile storico dello scavo archeologico di Montecopiolo. Ha condotto ricerche documentarie negli archivi italiani e stranieri, partecipando a convegni nazionali ed internazionali; ha pubblicato un centinaio di saggi e articoli sulle Signorie dei Malatesti e dei Montefeltro. Sul medesimo ambito di ricerca, Malatesti e Montefeltro, ha all’attivo 50 volumi monografici, comprese le curatele. Collabora con l’Enciclopedia Italiana-Treccani e con associazioni culturali italiane e straniere. È vicepresidente dell’Accademia Fanestre e deputato della Deputazione di storia patria per le Marche. Ha curato la sezione documentaria delle mostre internazionali su Bartolomeo Corradini (Fra’ Carnevale) e il Rinascimento a Urbino (Urbino 2005); su Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento (Fabriano 2006); su Raffaello Sanzio e Urbino (Urbino 2009), su Federico di Montefeltro, Battista Sforza, Elisabetta Gonzaga (Urbino 2010).

Giovanna Patrignani, laureata in Lettere Classiche all’Università di Bologna, ha un diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica e un diploma di Perfezionamento in Storia dell’arte, con tesi su un manoscritto settecentesco conservato all’Oliveriana, l’Abecedario degli architetti e pittori pesaresi di Domenico Bonamini, che ha pubblicato nel 1996. Assunta dal Comune di Pesaro per la sistemazione dell’archivio storico comunale depositato presso l’Oliveriana, ha lavorato in Biblioteca per una dozzina d’anni, prima di passare all’assessorato alla Cultura. E’ uno dei soci fondatori della Società Pesarese di Studi Storici, di cui è vicepresidente dal 2003. Fa parte del comitato di redazione dell’Accademia Fanestre, è socio dell’Accademia Raffaello di Urbino e deputato della Deputazione di Storia patria per le Marche. Ha pubblicato una cinquantina di saggi e monografie sulla storia di Pesaro, fra cui storiografia artistica, antiche fiere, donne dei Malatesti di Pesaro, nobiltà civica  e collezionismo, su cui sta realizzando un progetto di ricerca sugli inventari notarili delle antiche quadrerie pesaresi dal XVI al XIX secolo (in stampa il primo volume). Dal 2006 conduce su “Radio Città” la rubrica quindicinale “Radio Città racconta la storia di Pesaro”, di cui nel 2008 è stato pubblicato il relativo volume.

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