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Origine: Informazione e stampa - Autore: a.p.

Jimi Hendrix, “non solo un dio della chitarra”

Massiccia affluenza di pubblico a Piandimeleto anche per Jimi Hendrix, il terzo appuntamento di 70’s Flowers

Era il 18 settembre del 1970 quando il mondo della musica rock e blues perse uno dei suoi artisti più rappresentativi e innovativi: Jimi Hendrix. E a ripercorrere la sua storia, nel borgo di Piandimeleto, illuminato in suo onore da una intensa luce viola, è stato il terzo appuntamento del “Musica Maestra Festival” dedicato ai 70’s Flowers. Anche questo, come i primi due, affollatissimo di suoi appassionati estimatori. Dopo la proiezione pomeridiana del film “Jimi Hendrix play Berkeley” di Biad Bryant (1971), sono state le note dell’inno americano suonato a Woodstock da Hendrix a introdurre, in un Salone d’onore del Castello dei Conti Oliva gremito di persone, l’incontro-spettacolo condotto dal critico musicale e giornalista Mauro Zambellini. Ospite d’onore l’olandese Ceasar Glebbeek, coautore della biografia ufficiale su Hendrix “Una foschia rosso porpora”, preceduti dagli interventi del direttore della rivista “Chitarre”, Stafano Tavernese, e dai racconti di Roberto Bonanzi, autore di un libro sulle giornate italiane di Jimi Hendrix, e Angelo Vaggi, discografico che ha avuto la fortuna di conoscerlo. Il contributo in video di Mario Maffi, docente di letteratura americana dell’Università statale di Milano, ha approfondito da un punto di vista sociale e storico (erano gli anni del movimento delle Pantere Nere) il periodo in cui il mito di Hendrix salì alla ribalta. L’incontro è stata movimentato anche dai contributi filmati di alcuni dei più significativi e coinvolgenti concerti di Hendrix, dando largo spazio al suo rapporto simbiotico con la chitarra e alla sua ammirazione per Bob Dylan (protagonista del primo appuntamento di 70’s Flowers), dalle intense letture dei testi delle sue canzoni e dalla band Texas Trouble, che ha eseguito dal vivo alcune cover del cantante di Seattle. “Un fine serata a sorpresa: nella Scuderia del castello, le band dei Blue Devils e dei Texas Trouble sono state protagoniste di un concerto acustico improvvisato, durato fino alle 3 di notte” ha raccontato entusiasta Anita Lazzarini, una delle ragazze dello staff organizzativo del Festival.

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