Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Assessore Renzo Savelli

«Itis di Urbino, nessuna svendita»

L’assessore Renzo Savelli replica al consigliere provinciale Elisabetta Foschi

 La Consigliera provinciale Elisabetta Foschi in alcune recenti dichiarazioni ha accusato la Provincia  di svendere Urbino e l’entroterra, e ciò attraverso lo spostamento del biennio dell’Itis “Mattei”e di  alcune facoltà universitarie a Pian del Bruscolo e nella bassa Valle del Cesano.

Si tratta ormai di un ritornello diffuso, ma privo di fondamenta, che l’opposizione di centro destra o parte di essa agita per accusare il centro sinistra di debolezza, di cedimenti,di svendite o di altre simili nefandezze.

Vediamo come stanno le cose.

L’Università di Urbino si è insediata ormai da alcuni anni a Pesaro (con la Fondazione “Pesaro Studi”) e a Fano (con “Fano Ateneo”), ma il decentramento non è avvenuto attraverso lo spostamento di facoltà o corsi presenti in Urbino, quindi  ai danni del cocapoluogo, ma grazie alla istituzione di nuovi corsi. L’iniziativa è stata possibile grazie anche al sostegno della Provincia , dei rispettivi Comuni, della Camera di Commercio, delle Fondazioni Bancarie, di Assindustria e di alcuni comuni di riferimento.

 Ciò ha permesso alla stessa Università di allargare la propria offerta formativa e di sostenere positivamente la concorrenza delle altre Università ottenendo buoni risultati in termini di iscrizioni e consenso e valorizzando così le due principali città della provincia.

Diventa quindi poco credibile l’idea che possano sorgere altri corsi in località poste a breve distanza da Fano o fra Fano e Urbino.

Per quanto riguarda l’Itis, l’ex Preside De Cillis ha ricordato che l’idea di un “biennio integrato sperimentale” da far sorgere nella più importante concentrazione industriale della  provincia cioè Pian del bruscolo, è stata sua non della provincia ed ha visto il parere positivo del Consiglio di Istituto del  “Mattei”.

De Cillis ha precisato quindi in modo inequivocabile che non si è mai discusso di trasferire il biennio, cioè 13-14 classi, a Pian del bruscolo , ma di aprire una” succursale dell’Itis di Urbino”(cioè una classe prima e una seconda), in modo da favorire l’iscrizione sul posto di altri numerosi studenti, che avrebbero completatoli triennio in Urbino.

Nell’anno scolastico appena terminato gli studenti dell’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo erano un migliaio, di cui 800 frequentavano le scuole superiori di Pesaro e 200 quelle di Urbino.

De Cillis  da dirigente scolastico esperto anche di procedure burocratiche ha onestamente ricordato  anche la presenza di alcuni ostacoli di non facile o immediata soluzione, sempre nell’ottica di potenziare e non impoverire l’Istituto.

Dopo una fase di difficoltà condivise negli ultimi anni con le altre scuole tecnico-professionali a causa dell’incertezza della Riforma Moratti, che ha portato ad un notevole incremento dei licei classico e scientifico, l’Itis di Urbino è ripartito bene e per l’a.s. 2006-2007 sono già state formate ben 7 classi prime di 27 studenti ciascuna quale testimonianza del valore della scuola.

Stando così le cose non ci sono ne svendite, né dismissioni di Urbino o dell’entroterra, ma i problemi scolastici di Urbino vanno rivisitati nel nuovo quadro giuridico nazionale (rinvio della Riforma Moratti , biennio unico differenziato, riforma degli esami ecc) e nell’ambito del dimensionamento provinciale e regionale

 

 

 

 

 L’assessore alla Pubblica istruzione

 Renzo Savelli

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