Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini: “Strade, scuole e ambiente sono di tutti, non del Ministero dell’Economia”

Dura presa di posizione sul riordino degli enti locali: “Non si cambia un ente scaricando i problemi sulla vita della gente”

PESARO – “La riforma delle Province sta evidenziando tutti i suoi limiti e finalmente in tanti se ne stanno accorgendo. Il Governo si rende conto che tagliando risorse alle Province sta togliendo servizi importanti ai cittadini? Non si cambia un ente scaricando i problemi sulla vita della gente. Strade, scuole e ambiente sono di tutti, non del ministero dell’Economia”. E’ la dura presa di posizione del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini, dal 12 ottobre scorso alla guida del nuovo “ente di secondo livello” e da subito alle prese, come la maggior parte dei presidenti di Provincia, con la scure di tagli che si è abbattuta sui territori, insieme a mancati trasferimenti.

“Tutti i giorni la nostra Provincia si trova a fare i conti con 1.400 chilometri di strade provinciali da gestire e se ci saranno emergenze legate al maltempo, come l’eccezionale nevicata del 2012, non saremo in grado di garantire la sicurezza dei cittadini, nemmeno con le più elementari azioni come lo spargimento del sale, la pulizia delle strade, lo sgombero della neve, la tutela del territorio e dell’ambiente. Uguali problemi per le scuole superiori, anch’esse di competenza delle Province. Quella di Pesaro e Urbino ha la gestione di 30 edifici scolastici, per un totale di quindicimila studenti, a cui fino ad oggi ha garantito la manutenzione ordinaria e straordinaria, il riscaldamento e le altre utenze. Cosa succederà quando non saremo più in grado di farlo? Già ora, con i pesanti tagli, siamo in difficoltà. E se lo Stato non ci assegnerà le risorse, nei prossimi mesi i problemi ricadranno sulla popolazione. Fino al 31 dicembre garantiremo tutti i servizi, dal primo gennaio 2015, se nessuno si prenderà la responsabilità, compresa la Regione Marche, ci saranno disservizi e non vogliamo che sia la gente a subire. Aspettiamo che la Regione batta un colpo…”.

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