Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Il ministro Melandri a Urbino: “Le proposte del meeting verranno immediatamente recepite”

Lusetti e Vannucci: “La legge che non c’è presto ci sarà”. Ucchielli: “Bisogna considerare i giovani come una grande risorsa e non come un problema”. Telegramma da Napolitano

URBINO – “Sono ad Urbino per aprire qui il ‘cantiere delle idee’, il giro d’ascolto che necessariamente dobbiamo compiere e ringrazio il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli e l’Unione delle Province italiane per avermi invitata. La scelta di Prodi di istituire questo nuovo ministero è un’innovazione importante che qualifica la partenza del Governo. E’ un ministero senza portafoglio ma non senza idee e posso dirvi fin da ora che le proposte concrete scaturite dal meeting verranno immediatamente recepite”. Ha esordito così il ministro alle Politiche giovanili Giovanna Melandri, intervenuta alla giornata conclusiva del secondo “Meeting internazionale dei giovani” promosso dalla Provincia e dall’Upi, in collaborazione con il Comune di Urbino, l’Università degli Studi di Urbino e l’Ersu ed incentrato su “La legge che non c’è”, con riferimento alla mancanza di una normativa nazionale per le politiche giovanili.

Dai numerosi giovani partecipanti al meeting il ministro ha ricevuto i cinque “report” che altrettanti gruppi di lavoro (“laboratori di idee”) hanno stilato in questi giorni e che andranno ad integrare la bozza di proposta di legge elaborata dalla Provincia di Pesaro e Urbino e dall’Upi nazionale. “La legge che non c’è presto ci sarà”, hanno assicurato gli onorevoli Renzo Lusetti (Margherita) e Massimo Vannucci (Ds), intervenuti al meeting, che hanno dato la loro disponibilità a fare propria la proposta di legge, rivolgendo apprezzamenti per la qualità del lavoro svolto dai “laboratori” e per l’attenzione che la Provincia di Pesaro e Urbino rivolge da sempre ai giovani.

E un “apprezzamento per lo spirito di ricerca del meeting” è giunto anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato al presidente della Provincia Palmiro Ucchielli un telegramma auspicando “che l’occasione di dialogo offerta dal meeting possa favorire l’approdo condiviso di una legge che risponda efficacemente ai bisogni e alle aspirazioni delle nuove generazioni, come protagoniste della costruzione europea e artefici del nostro comune sviluppo. Il nostro Paese – è scritto ancora nel telegramma - deve poter contare sulla preziosa risorsa dei giovani, offrendo loro uguali opportunità di istruzione, formazione, lavoro e sviluppo della persona”. Un messaggio che è anche lo spirito seguito in questi anni dall’amministrazione provinciale, il cui presidente Palmiro Ucchielli (che è anche coordinatore nazionale per le politiche giovanili dell’Unione delle Province Italiane) ha sempre sottolineato l’esigenza di considerare i giovani “non come un problema da politiche sociali ma come una grande e straordinaria risorsa per la nostra società”. “Nei risultati del nostro meeting – ha detto Palmiro Ucchielli – si respira già quell’approccio trasversale che desideriamo per le politiche giovanili, che hanno un senso solo se diventano una prospettiva da introdurre in tutte le altre politiche di intervento: lavoro, educazione, innovazione”. E visto che il meeting avrà carattere annuale, Ucchielli ha invitato i partecipanti a ritrovarsi nel 2007 ad Urbino “per fare il punto su questi temi”.

Al numeroso pubblico presente, tra cui il presidente del consiglio regionale Luigi Minardi, il presidente nazionale dell’Upi Fabio Melilli, il sindaco di Urbino Franco Corbucci, il Rettore dell’Università di Urbino Giovanni Bogliolo, il responsabile per le politiche giovanili dell’Anci Roberto Pella, il prefetto Luigi Riccio e tante altre autorità e rappresentanti del mondo accademico ed economico regionale, Giovanna Melandri ha indicato alcuni degli obiettivi che il suo ministero intende perseguire nella costruzione di politiche per i giovani: aiutare i ragazzi a lasciare la “famiglia nido”; sostenere i giovani nell’accesso al sistema del credito anche quando hanno contratti atipici; fare tesoro delle esperienze maturate in questi anni negli enti locali, attraverso uno sportello che raccolga le “migliori pratiche”; censire, in collaborazione con il ministero ai Beni culturali, i luoghi e spazi da offrire alla riqualificazione e alla fruizione dei giovani”; avviare una collaborazione con il ministero del Lavoro “per una revisione della legge 30 nelle parti in cui la flessibilità del mondo del lavoro si trasforma in precarizzazione senza tempo per i giovani”.

 

torna all'inizio del contenuto