Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

«Il Governo finanzi i Bronzi»

Il consiglio provinciale chiede risorse per la valorizzazione del gruppo equestre di Cartoceto

PESARO. Che tutto il consiglio provinciale fosse d’accordo sulla definitiva assegnazione a Pergola dei Bronzi dorati non vi erano dubbi. Ma l’intesa politica tra i gruppi, nella seduta di lunedì pomeriggio, è andata oltre. L’assemblea di viale Gramsci ha infatti votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalla maggioranza, con alcune modifiche suggerite da Rifondazione comunista, che chiede tre cose precise: l’applicazione del decreto Ronchey del ’93, ancora in vigore e finora mai applicato, il primo e unico atto che assegna a Pergola i reperti; risorse finanziarie da parte del ministero dei Beni culturali per valorizzare e promuovere il gruppo equestre; l’assegnazione della proprietà dei Bronzi dorati al museo di Pergola, che va riconosciuto di rilievo nazionale.

Nell’ordine del giorno si fa notare che la recente decisione del sottosegretario dei Beni culturali Vittorio Sgarbi di assegnare alla nostra provincia i reperti «risulta perfettamente coerente con lo stesso decreto Ronchey, da sempre disatteso, il quale prevede l’assegnazione dei Bronzi di Cartoceto per esposizione museale permanente al Centro operativo museale di Pergola, il cui funzionamento deve essere assicurato dalle Soprintendenze delle Marche».

In nome del rilievo culturale dei cavalieri di Cartoceto, anche Alleanza nazionale ha ritirato il suo ordine del giorno e ha votato insieme al resto del consiglio.

«Quel che ci interessa – ha sottolineato il capogruppo di An Gianfranco Colucci – è che i Bronzi restino per sempre a Pergola, ponendo definitivamente fine all’assurdo pendolarismo, e che la Regione provveda a finanziare la conservazione e la fruibilità dei reperti».

Durante il dibattito è intervenuto il capogruppo Ds Giorgio Londei che ha sintetizzato le principali tappe della storia infinita dei Bronzi dorati, dal ritrovamento, al decreto Ronchey, al trasferimento a Firenze per i restauri, fino all’accordo della “staffetta” tra Pergola e Ancona. «Quest’ultimo passaggio – ha sottolineato Londei – è stato necessario per togliere i reperti dai depositi di Firenze e arrivare quindi all’assegnazione definitiva a Pergola».

Maurizio Sebastiani (Ds), presidente della commissione Cultura, ha messo in rilievo l’adeguatezza del museo di Pergola, allestito nel convento di San Giacomo di proprietà della Provincia. «Una struttura all’avanguardia – ha detto – dotata di moderni sistemi di climatizzazione che autorizza l’assegnazione definitiva dei reperti».

Mentre il consigliere dei Verdi Claudio Mari, fuori dal coro, ha considerato che «la contesa dei Bronzi è stato il più bel regalo che poteva essere fatto a Pergola, non ci poteva essere spot pubblicitario migliore del lungo tira e molla». Ha sottolineato l’importanza storica e artistica dei reperti il consigliere della Margherita Graziano Ilari auspicando che, una volta assegnati a Pergola, per i Bronzi «ci siano finanziamenti adeguati da parte dello Stato e della Regione per gestire e promuovere il gruppo scultoreo».

Prima del voto finale, è intervenuto l’assessore ai Beni e alle Attività culturali-Editoria Paolo Sorcinelli per ricordare che la Provincia ha in cantiere un ampio programma di valorizzazione del patrimonio archeologico che culminerà quest’estate con una mostra-evento a Pergola.

«Un intervento ideato proprio per rivitalizzare l’interesse attorno ai Bronzi dorati, perché non basta avere il reperto bisogna anche creare i presupposti perché questo bene venga conosciuto». Quindi il presidente Palmiro Ucchielli ha letto il testo definitivo, riveduto e corretto, dell’ordine del giorno in cui si chiede «al ministero dei Beni e attività culturali di mettere a disposizione risorse finanziarie da finalizzare alla valorizzazione e promozione dei Bronzi dorati di Pergola e a confermare le scelte dell’attuale decreto Ronchey» e si auspica che «si addivenga alla corretta esecuzione di quanto stabilito nel decreto ministeriale del ’93 che assegna in via permanente i Bronzi al museo di Pergola; che il museo di Pergola, nella logica dei musei diffusi, venga a tutti gli effetti riconosciuto museo nazionale e dunque si consideri l’opportunità di concedergli la proprietà dei Bronzi di Cartoceto».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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