Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Il corpo amico nell’educazione ai sentimenti e al rispetto”, un progetto per le scuole

Promosso dalla Uisp in partenariato con la Provincia e l’Udi, è finanziato dal Ministero Pari Opportunità e coinvolge gli studenti dell’Istituto Agrario “Cecchi” e dell’Istituto d’Arte Mengaroni.

PESARO – “Il Corpo amico nell’educazione ai sentimenti e al rispetto” è il titolo di un progetto promosso dalla Uisp di Pesaro, in partenariato con la Provincia di Pesaro e Urbino (assessorato Pari opportunità), l’Istituto Agrario Cecchi, l’Istituto d’Arte Mengaroni e l’Udi Pesaro (Unione donne in Italia), con l’obiettivo di educare le giovani generazioni a gestire relazioni tra i sessi corrette e positive, valorizzando i sentimenti e il rispetto.

Finanziato dal Ministero delle Pari opportunità, il progetto ha già visto un primo incontro all’Istituto Agrario “Cecchi”, seguito da un secondo appuntamento nella sala del consiglio provinciale con gli studenti dell’Istituto d’Arte “Mengaroni”. A spiegare il valore dell’iniziativa, che intende contribuire a formare una coscienza civica nella sfera dei diritti e dei doveri sociali, erano presenti, oltre al presidente provinciale Uisp Alessandro Ariemma, l’assessore alle Pari opportunità della Provincia Daniela Ciaroni, una volontaria del Centro antiviolenza “Parla con noi” Ilaria Vichi, le docenti degli istituti partecipanti al progetto Tataina Olivieri e Roberta Magnabosco e, nell’appuntamento in Provincia, anche il Comandante provinciale dei Carabinieri di Pesaro e Urbino Stefano Fedele.

Dopo un’introduzione sull’attività svolta nel Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi” (con sede a Pesaro in via Diaz 11) e sulle varie forme di violenza (non solo fisica, ma anche di tipo psicologico, economico ecc.), sono stati presentati i video  "Parla con lui" di Elisabetta Francia e "Ci metto la faccia", commentati poi dagli studenti in un interessante dibattito. Una riflessione importante, dunque, sui capisaldi della cultura di genere, in un processo di trasformazione culturale che coinvolge ragazze e ragazzi tra i 13 e i 18 anni. Il progetto prevede anche il gioco, la drammatizzazione teatrale e la comunicazione come strumenti di conoscenza reciproca e di riflessione sui linguaggi verbali e corporei.

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