Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Il consiglio provinciale dice no al taglio dei 60 insegnanti

Il consiglio provinciale esprime netta contarietà alla proposta del Ministero dell'Istruzione

Il consiglio provinciale ha approvato, con i voti favorevoli dei gruppi della maggioranza e di Rifondazione comunista (astenuto il consigliere Olivieri di Democrazia Europea e contrari i gruppi di Forza Italia e An), un ordine del giorno in cui si esprime “netta contrarietà” alla riduzione del contingente di insegnanti per l’anno scolastico 2002/2003 operata dal Ministero Istruzione Università e Ricerca, che nel territorio provinciale vede un “taglio” di ben 60 unità (240 a livello regionale e 8500 a livello nazionale).

Come evidenziato nell’ordine del giorno, “tale riduzione causa serie difficoltà per le istituzioni scolastiche autonome del nostro territorio e sensibili riduzioni del livello quantitativo e qualitativo dei servizi scolastici erogati, provocando in particolare sezioni molto numerose nelle scuole materne (dove pur non essendo diminuito il numero dei docenti è aumentato di 150 unità il numero degli iscritti), classi numerose nelle scuole elementari, ai limiti della normativa, nelle realtà demografiche più ricche e, al tempo stesso, situazioni di difficoltà nelle realtà territoriali dell’interno demograficamente più deboli”. Altra conseguenza, come evidenziato nel documento, sarà “la contrazione di classi e l’impossibilità di sviluppare progetti per nuovi indirizzi nelle scuole medie e nelle scuole secondarie”.

Nell’ordine del giorno vi è poi l’invito alla giunta provinciale a “continuare a seguire con attenzione l’evoluzione della situazione e a mettere in atto tutte le azioni utili a ridurre la gravità delle conseguenze negative, operando altresì in stretto rapporto con gli enti locali, le istituzioni scolastiche autonome, la direzione regionale del Ministero Istruzione, Università e Ricerca e la sua struttura periferica, per il raggiungimento di un più avanzato equilibrio fra le necessità formative della popolazione ed il complesso dei servizi offerti sul territorio”.

 

 

 

 

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