PESARO. Una “rocca fortissima” imperniata sulla cima di un monte di pietra calcarea, come le sue murature. È il Castello di Montecopiolo, che domina l’alta valle del fiume Conca, svettando oltre i 1000 metri sul livello del mare. Trasformato dal 1997 in area archeologica per iniziativa dell’Università di Urbino e, come tale, costantemente in fase di studio, il Castello ospiterà i visitatori domenica prossima, 27 luglio, alle 17.30, per l’inaugurazione di nuovi percorsi e siti all’interno dell’area, la cui musealizzazione sarà, a questo punto, ufficiale (da sottolineare l’impegno, in tal senso, dell’assessorato provinciale ai Beni storici, artistici e archeologici).
Saranno Anna Lia Ermeti e Daniele Sacco, ricercatori e docenti di Archeologia medievale all’Università di Urbino, nonché responsabili degli scavi di Monte Copiolo, ad accompagnare il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, l’assessore provinciale ai Beni storici, artistici e archeologici, Paolo Sorcinelli, il sindaco di Montecopiolo, Alessandro Nanni, l’assessore comunale alla Cultura, Anna Rita Nanni, l’onorevole Massimo Vannucci, e il sovrintendente ai Beni archeologici delle Marche, Giuliano De Marinis, alla visita dell’area archeologica.
La delegazione, ma anche quanti vorranno intervenire e prendere parte all’escursione (l’unico avvertimento riguarda l’utilizzo di calzature comode), percorrerà i sentieri che si snodano lungo gli antichi tracciati di accesso al castello, salendo dall’abitato alla sommità della rocca, in una cornice di fauna e flora appenninica che creano, assieme alle rovine, davvero vedute di altri tempi.
Querce, noccioli, conifere, ma anche il profumo perenne dell’elicriso, che cresce spontaneamente per le antiche vie: una vegetazione dal sapore mitico in cui hanno trovato il loro habitat scoiattoli, caprioli, splendidi esemplari di farfalle, mentre le grotte del castello, dove un tempo si trovavano i passaggi segreti, adesso ospitano pipistrelli e piccole salamandre.