Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Nicoletta Giorgetti

Il Castello di Montecopiolo svela gli antichi segreti

Domenica l’inaugurazione di percorsi all’interno dell’area archeologica in cui scava l’Università di Urbino

PESARO.  Una “rocca fortissima” imperniata sulla cima di un monte di pietra calcarea, come le sue murature. È il Castello di Montecopiolo, che domina l’alta valle del fiume Conca, svettando oltre i 1000 metri sul livello del mare. Trasformato dal 1997 in area archeologica per iniziativa dell’Università di Urbino e, come tale, costantemente in fase di studio, il Castello ospiterà i visitatori domenica prossima, 27 luglio, alle 17.30, per l’inaugurazione di nuovi percorsi e siti all’interno dell’area, la cui musealizzazione sarà, a questo punto, ufficiale (da sottolineare l’impegno, in tal senso, dell’assessorato provinciale ai Beni storici, artistici e archeologici).

Saranno Anna Lia Ermeti e Daniele Sacco, ricercatori e docenti di Archeologia medievale all’Università di Urbino, nonché responsabili degli scavi di Monte Copiolo, ad accompagnare il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, l’assessore provinciale ai Beni storici, artistici e archeologici, Paolo Sorcinelli, il sindaco di Montecopiolo, Alessandro Nanni, l’assessore comunale alla Cultura, Anna Rita Nanni, l’onorevole Massimo Vannucci, e il sovrintendente ai Beni archeologici delle Marche, Giuliano De Marinis, alla visita dell’area archeologica.

La delegazione, ma anche quanti vorranno intervenire e prendere parte all’escursione (l’unico avvertimento riguarda l’utilizzo di calzature comode), percorrerà i sentieri che si snodano lungo gli antichi tracciati di accesso al castello, salendo dall’abitato alla sommità della rocca, in una cornice di fauna e flora appenninica che creano, assieme alle rovine, davvero vedute di altri tempi.

Querce, noccioli, conifere, ma anche il profumo perenne dell’elicriso, che cresce spontaneamente per le antiche vie: una vegetazione dal sapore mitico in cui hanno trovato il loro habitat scoiattoli, caprioli, splendidi esemplari di farfalle, mentre le grotte del castello, dove un tempo si trovavano i passaggi segreti, adesso ospitano pipistrelli e piccole salamandre.

 

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