Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Giancarlo Lepore, gemellaggio d’arte

La Provincia presenta a Urbino il catalogo dello scultore che ha esposto a Rastatt

URBINO. Un omaggio all’opera dello scultore Giancarlo Lepore. Un omaggio tutto da sfogliare che racchiude i recenti traguardi raggiunti dalla ricerca espressiva dell’artista che dalla “Casalaboratorio” di Borgo Pace, la sua abitazione atelier, si irradia nei maggiori centri espositivi italiani ed esteri. E il catalogo “Giancarlo Lepore, xilografia e scultura”, che la Provincia presenta lunedì 28 novembre, documenta appunto l’evento più recente di cui lo scultore è stato protagonista. La mostra che a maggio è stata allestita nel castello di Rastatt, un’iniziativa realizzata dal landkreis tedesco tra le attività di gemellaggio con la Provincia di Pesaro e Urbino proprio per valorizzare il lavoro di un artista che ha operato per lunghi anni sia in Italia sia in Germania.

Non ci saranno nella sede urbinate della Provincia (in piazza della Repubblica) le imponenti opere di Lepore, che richiamano forme e materie della natura, ma l’artista, insieme al prezioso catalogo e ad alcuni piccoli modelli, farà rivivere le emozioni dell’itinerario espositivo.

L’appuntamento è alle 17 e all’incontro ci saranno il presidente Palmiro Ucchielli, il vicepresidente e assessore al turismo Giovanni Rondina, l’assessore alle attività culturali Simonetta Romagna e l’assessore alla cultura del landkreis di Rastatt Claus Haberecht.

Lepore racconta così la ricerca creativa a Casalaboratorio, immersa nei boschi dell’Alpe della luna: «Il mio lavoro, che già era legato ai temi naturali, ha cominciato a essere una cronaca dello scorrere delle stagioni. Nelle ultime figure in vetro si riflette la luce del sole invernale, delle forme bizzarre del ghiaccio nei giorni di neve. Nel legno invece si sente il vento caldo, il segno secco della roccia e del tronco contorto. La terracotta riporta ai colori che esplodono con il fiore nelle giornate che si allungano e la lamiera ossidata registra il carattere del bosco in autunno. Una storia che si ripete ogni volta diversa, popolata dalle ombre lunghe sui campi, da un battito di ali tra le foglie. Un omaggio allo scorrere delle vicende dell’uomo da un punto di vista privilegiato ma per niente distante dalle cose del mondo».

 

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