Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Gestione acqua, se ne riparla a settembre

Bocciato l'ordine del giorno di Elisabetta Foschi (An-Pdl), passa la proposta di un Consiglio monotematico su Marche multiservizi

PESARO. Fronte unico in Provincia. L'ordine del giorno presentato nell'assemblea di viale Gramsci dal capogruppo di An-Pdl Elisabetta Foschi per liberalizzare il servizio idrico del territorio creando "una società di scopo a totale capitale pubblico partecipata dagli enti locali… lasciando a Marche multiservizi la gestione di rifiuti e gas" è stato bocciato dalla maggioranza compatta. È prevalsa la scelta di ridiscutere la questione delle risorse e in particolare della società unica in un Consiglio provinciale monotematico da convocare a settembre. Una pausa di riflessione, anche alla luce del futuro quadro normativo.

Così il voto. A favore del documento-Foschi sono arrivati solo i voti del suo partito e di Fi-Pdl mentre il consigliere Carlo Ruggeri (Udc) ha lasciato l'aula. I due documenti invece, sostanzialmente simili, di Pd e Ps da una parte e di Rc, Pdci e Sd dall'altra sono stati votati a maggioranza.

Se la capogruppo An-Pdl ha invitato la giunta a cogliere al volo "l'opportunità offerta dalla nuova proposta di legge, attivandosi per tempo a scorporare l'acqua dai servizi gestiti dall'attuale società pubblico-privata", il consigliere Gabriele Berardi (Pd), anche in veste di presidente di Marche multiservizi (e per questo si è poi astenuto dal voto), ha difeso il "territorio" facendo notare che "le tariffe sono decise dall'assemblea dell'Ato formata dai sindaci e dal presidente della Provincia, quindi da un soggetto interamente pubblico".

Il Consiglio ha inoltre approvato a maggioranza (no di Pdl e Udc) il Conto consuntivo 2007 che si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 5.205.003,65 euro. Le risorse residue sono costituite da fondi vincolati per 1.924.808,83 euro (per esempio nel settore della formazione professionale), fondi per il finanziamento delle spese di investimento (818.291,01 euro) e fondi non vincolati (2.461.903,81 euro). Solo questi ultimi in teoria si possono utilizzare. Ma, c'è un ma. Perché, come ha fatto notare l'assessore al bilancio Graziano Ilari, "l'avanzo non può essere speso subito per i limiti imposti dal patto di stabilità, si valuterà se poterlo utilizzare in fase di assestamento a fine anno".

"L'avanzo non vincolato - ha sottolineato Ilari - si attesta ai livelli degli anni precedenti ed è legato a risparmi nella gestione della spesa corrente, maggiori entrate rispetto alle previsioni nonché alla revisione dei residui attivi e passivi. Complessivamente il bilancio rivela una gestione oculata, la Provincia ha sempre agito con prudenza all'insegna del voler tenere sotto controllo le spese di gestione".

Prudenza e rigore non condivisi dall'opposizione: il consigliere Antonio Baldelli (An-Pdl) ha messo in evidenza che "l'avanzo è eccessivo, segno di una non oculata amministrazione" mentre Ugo Tapponi (Fi-Pdl) ha denunciato una "parcellizzazione delle risorse per accontentare tutti".

Il rilancio del Progetto Flaminia, per la valorizzazione delle preziose testimonianze archeologiche lungo la consolare, e l'integrazione tra gli ospedali di Pesaro e Fano sono stati portati all'attenzione dell'assemblea di viale Gramsci per iniziativa del consigliere Federico Valentini (Pd) che, proprio per sciogliere i due nodi, ha presentato due distinti ordini del giorno sui quali sono intervenuti gli assessori competenti. Il primo auspica una "mobilitazione di energie pubbliche e private" per la tutela del patrimonio storico e artistico lungo la Flaminia. Mentre la "fusione" degli ospedali deve configurarsi secondo Valentini come una "seria e funzionale integrazione tra le due strutture ospedaliere in grado di valorizzare le eccellenze presenti". 

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