PESARO. «Invocare l’unità d’intenti nel caso della frana del colle Ardizio è cosa quasi ovvia, ma la collaborazione da sola non basta se non si agisce con consapevolezza e ognuno per la sua parte». Risponde così l’assessore ai lavori pubblici della Provincia Mirco Ricci alle iniziative e ai solleciti di Forza Italia.
«È sempre auspicabile il coordinamento tra gli enti coinvolti in eventi di questo genere, fatte salve naturalmente le competenze di ciascuno - precisa Ricci - nel caso di frane, smottamenti e rischi idrogeologici è però indispensabile avere le idee molto chiare su come affrontare le emergenze».
L’assessore Ricci illustra quindi il piano degli interventi: «Per quanto riguarda il dissesto dell’Ardizio si sta procedendo come per il San Bartolo, i problemi sono infatti analoghi. Un’azione, naturalmente, in sinergia con tutti gli enti interessati».
E scende nel dettaglio delle operazioni: «La falesia del colle Ardizio è soggetta a frane cosiddette di crollo. Il Pai (il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico) ha perimetrato la zona che va dalla ferrovia fino a Fosso Sejore in quanto area a rischio molto elevato.
Dal momento in cui l’Autorità di bacino ha stanziato e trasferito alla Provincia circa 180.000 euro, è stato avviato uno studio sulla falesia dell’Ardizio. L’indagine comprende la verifica dei massi instabili da parte di rocciatori esperti, l’adeguamento delle opere già eseguite negli anni (come le reti paramassi e le reti ancorate alla roccia), la verifica preliminare degli elementi a rischio come la strada, le strutture turistiche e commerciali, i parcheggi, le abitazioni. Inoltre ci sono i sondaggi geognostici (l’intervento è partito la scorsa settimana) nella parte alta della falesia, che interessano la sola frana della Bettola, in zona Belvedere, attualmente in arretramento».
«Intanto l’Autorità di bacino - annuncia Ricci - ha stanziato altri 350.000 euro per completare le indagini e gli studi e per i primi lavori. Il programma prevede, una volta terminate le indagini, la redazione di un progetto preliminare per tutta la falesia che metta in sicurezza gli elementi a rischio».
«Tutto questo - sottolinea Ricci - rappresenta uno sforzo notevole per la Provincia, in rapporto alle strutture e ai mezzi. Ribadisco che è decisiva la collaborazione dei vari enti, ma che ognuno faccia la sua parte: se la Provincia coordina e progetta, lo Stato in primo luogo, poi la Regione e l’Autorità di bacino si impegnino a garantire i finanziamenti».