Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Fragheto, dalle ferite un inno di pace

Commemorazione della strage nazi-fascista, tutte le iniziative della Provincia per il 60° della Liberazione

CASTELDELCI. Fragheto, la ferita più dolorosa nel cuore della provincia, giovedì mattina ha ricordato le sue vittime cadute dell’eccidio nazi-fascista di 61 anni fa. Una strage che è costata la vita a 30 civili, per lo più donne e bambini, il 6% della popolazione, il maggiore tributo di sangue di tutta la regione.

Una manciata di case solitarie abbarbicate in cima a un poggio che non ha dimenticato i suoi morti. E lo ha fatto, nel triste anniversario, con una cerimonia religiosa, con la deposizione di corone al monumento dei caduti, con lo scoprimento di un pannello in ricordo dei sette partigiani uccisi nel borgo di Calanco.

C’erano le autorità alla commemorazione, dal sindaco di Casteldelci Martina Brizzi, al presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, al presidente della Comunità montana dell’Alta Valmarecchia Rolando Rossi, agli assessori provinciali Simonetta Romagna e Renzo Savelli, a tutti i sindaci della zona, ai rappresentanti dell’Anpi (l’associazione nazionale dei partigiani), alle autorità scolastiche e religiose.

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Ma soprattutto c’erano loro, quei tanti colorati bambini delle scuole che con le loro poesie e i loro canti hanno lanciato da Fragheto un fiducioso inno di pace e di amore.

Durante la cerimonia la Provincia ha presentato il ventaglio delle iniziative organizzate in occasione del 60° anniversario della Liberazione. Un ampio calendario della durata di tre anni dal titolo “Sulle tracce della libertà. Per dare un futuro alla memoria della Resistenza e della nascita della Repubblica”: sono in programma percorsi e luoghi della memoria, ricerche storiche, concorsi per le scuole, manifestazioni culturali, tra cui un video dedicato alle donne impegnate nella guerra di liberazione.

«Un progetto - ha spiegato Ucchielli - attraverso il quale intendiamo ripercorrere quegli anni, verificando date e fatti storici per arrivare alla verità. E grazie alla collaborazione fornita dagli archivi tedeschi siamo riusciti a scovare notizie davvero interessanti che presenteremo durante il convegno del 23 aprile. Non avere memoria del passato non aiuta certo a costruire un futuro di pace e collaborazione».

 

 

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