Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Festival della felicità, Giovannini (Istat): «Da Pesaro e Urbino costruiamo una società migliore»

Aula magna gremita a Economia per l’apertura della manifestazione. Matteo Ricci: «Da noi sfida culturale al Paese. Avanti verso il futuro con un nuovo modello di sviluppo che rimetta in fila i veri valori»

URBINO – «Dobbiamo costruire una società migliore e Pesaro e Urbino, oggi, è il centro della discussione». Così il presidente Istat Enrico Giovannini apre il festival della felicità a Urbino, nella facoltà di Economia. Aula magna gremita: «Il primo appuntamento è dedicato ai ragazzi – ha spiegato Matteo Ricci -. Perché parliamo di futuro e speranza, in un momento dove il Paese è scosso da fatti inquietanti». Il riferimento è all’attentato di Brindisi e alle vittime del terremoto emiliano. «La reazione che il territorio ha avuto ci ha dato maggiore determinazione nel portare avanti il progetto – aggiunge Ricci -. Quando si cade, la necessità e rialzarsi e noi vogliamo recuperare la capacità di pianificare e innovare. Siamo quotidianamente impegnati nella resistenza alla crisi, i cittadini lo sanno. Ma non basta, serve innovare, mettere in campo un linguaggio nuovo, cambiare le regole del gioco ed è quello che facciamo con la partnership dell’Istat». Ancora il presidente della Provincia: «La crisi rimette in fila i valori: per 30 anni c’è stata l’illusione di un sistema fallimentare, incentrato su successo, soldi facili, apparire, disimpegno. Noi vogliamo costruire un nuovo modello di sviluppo, basato sul lavoro, sul bene comune e sulla giustizia». Dunque, il Bes (Benessere equo e sostenibile) «per andare oltre il Pil, importante ma non più sufficiente». E considerare la valutazione di livelli come «le disuguaglianze, l’aspettativa di vita, le relazioni», per orientare le politiche locali. Secondo Ricci, «cogliere i veri valori ed edificare una coscienza civica nuova è la sfida, anche culturale, che la provincia lancia al Paese».
Giovannini cita Roosevelt, nota che «la “follia” che anima il senso del festival, di cui qualcuno parlava lo scorso anno, è un virus che si è contagiato ormai in mezzo mondo». Perché «del Bes ora si discute all’assemblea generale delle Nazioni Unite, in parlamento, nelle 13 città metropolitane. In Italia, l’applicazione su scala territoriale è portata avanti dall’Istat e dalla Provincia di Pesaro e Urbino». Articola, il presidente Istat, i domini del nuovo indicatore: «Ambiente, salute, benessere economico, istruzione, lavoro, conciliazione dei tempi, relazioni sociali, sicurezza, benessere soggettivo. Più cultura e paesaggio, ricerca, qualità dei servizi». Il percorso, anche in collaborazione con il Cnel, «prosegue. e alla fine dell’anno – evidenzia Giovannini - pubblicheremo il primo rapporto sullo stato del Bes nel Paese. Credo che la conoscenza della situazione nei territori darà il riscontro sulla validità delle politiche messe in campo dalla amministrazioni. E orienterà il voto elettorale». Si tratta di guardare al domani, perché «per gli italiani, in base alla consultazione che abbiamo condotto, oltre alla salute il dato più importante è assicurare ai figli un futuro, dal punto di vista economico e sociale». Luca Comodo, direttore dipartimento politico Ipsos, presenta il sondaggio nazionale esclusivo sulla felicità: «C’è un’inversione di tendenza rispetto al 2011. Il 51 per cento degli italiani si sente infelice. Sale anche la percentuale di chi si trova in una situazione difficile o non gode di una buona qualità della vita (dal 14 per cento del 2011 al 23 per cento del 2012). I felici? L’anno scorso erano il 52 per cento, oggi sono il 43 per cento». L’assessore regionale Pietro Marcolini ricorda il contributo del precursore marchigiano Giorgio Fuà, menziona John Nash ed è d’accordo con Ricci: «Diffido dell’esaltazione della decrescita felice, è una deviazione da evitare. Ma il modello basato su produzione e consumo è stato spesso rovesciato dalla varietà di comportamenti umani ed elementi intangibili». Il dibattito prosegue, con gli interventi, tra gli altri, del rettore Stefano Pivato, del sindaco Franco Corbucci, di Luciano Martelli (Enel), del deputato Massimo Vannucci, del consigliere del comitato economico e sociale europeo Stefano Palmieri, del presidente Unioncamere Marche Alberto Drudi, del presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza.

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