Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: n.g.

“Ferrovia Fano-Urbino, facciamo chiarezza”

L’assessore ai Lavori pubblici interviene nelle polemiche rilanciate di recente sulla linea dismessa

PESARO. Si è tornati più volte a parlare, in questi giorni, del tratto dismesso della linea ferroviaria Fano-Urbino, rilanciando le polemiche che, oramai, fanno da corollario all’intera vicenda.

Sulla questione interviene l’assessore ai Lavori pubblici, Mirco Ricci: “Entro i prossimi 4 mesi – puntualizza – cioè in tempi precisi, che rispettano quelli contrattuali stabiliti dalla Provincia con i propri consulenti, ci doteremo di 2 strumenti fondamentali nel quadro della mobilità”.

Ovvero “un nuovo Piano provinciale dei trasporti, relativo alle nuove funzioni della Provincia in questa materia, che si baserà su alcune linee guida riguardanti, principalmente, il riordino dei servizi di trasporto extraurbano, nell’ottica di garantirne una migliore qualità, assicurare il trasporto studentesco, riequilibrare il servizio nelle aree deboli, ossia quelle interne, e, ovviamente, provvedere all’integrazione modale del sistema strada-ferrovia”.

Secondo, “il progetto di fattibilità per il ripristino del tratto ferroviario esistente o addirittura la creazione di una nuova linea ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino e il ramo Fossombrone-Pergola, tra l’altro già collegato a Fabriano”.

Attraverso questi due nuovi strumenti “l’amministrazione avrà finalmente un quadro chiaro per poter formulare, concretamente, un proprio progetto di ripristino del cosiddetto tratto dismesso Pesaro-Urbino. Tutto ciò – fa notare Ricci – va verificato, naturalmente, in termini di costi di realizzazione e di gestione. Nel frattempo occorre accertarsi con le Ferrovie dello Stato se sussista la volontà di smantellare la vecchia struttura ferroviaria Fano-Urbino, “svendendola”, cosa che va assolutamente evitata!”.

Alla luce di ciò, tra 4 mesi, “potremmo trovarci di fronte al ripristino se non alla realizzazione di una nuova linea ferroviaria, oppure alla realizzazione di una metropolitana leggera di superficie, o ancora di un treno turistico o di una pista ciclabile. Altrimenti il rischio è che si affronti la questione in maniera superficiale”.

Nella riflessione di Ricci rientrano due ulteriori quesiti: “A questa provincia serve una linea ferroviaria trasversale collegata con la rete nazionale, sia che si utilizzino o meno i tratti dismessi?”. E poi: “E’ sostenibile la realizzazione e la successiva gestione di sistemi integrativi di trasporto, basati su nuove tecnologie, metropolitana o altro, considerati gli aspetti urbanistici e lo stato di fatto della nostra viabilità?”. La verità è che “anche noi pensiamo ad una mobilità più sostenibile, intendendo per ciò più ferrovie, più integrazione tra i sistemi, ma occorre farlo con chiarezza e con certezze. Va bene continuare a parlare della ferrovia Fano-Urbino: così manteniamo viva l’attenzione su un sistema di trasporto che dovrebbe essere, in futuro, sempre più utilizzato”.

 

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