Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: n.g.

Fauna selvatica, prosegue l’impegno

Presentati due nuovi lavori per ottimizzare la gestione faunistica e venatoria

Conoscere l’ambiente che ci circonda e le sue risorse. Raccogliere, elaborare e restituire dati. Definire strategie e piani di intervento in grado di tutelare sia l’uomo che il mondo naturale. Sono soltanto alcuni degli aspetti attorno ai quali si sono confrontati, questa mattina, nella Sala consiliare della Provincia, i responsabili dell’Osservatorio epidemiologico per la fauna selvatica (l’istituto nato dalla collaborazione tra la Asl n.2 di Urbino e l’amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino) ovvero il direttore generale, Ciro Mingione, il coordinatore dei servizi veterinari, Paolo Coli, il direttore dell’Osservatorio, Angelo Giuliani, ed altri addetti ai lavori. Tra questi: Goffredo Pazzaglia, responsabile dell’Ufficio Tutela e Conservazione della fauna selvatica della Provincia, Silvano Toso, vice direttore dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica di Bologna, Marco Bonacoscia di Histryx e Massimo Caruba dello Studio Gea.

Esperti in materia faunistica a cui si deve la realizzazione di due nuovi lavori, il Sistema Informativo Territoriale per il monitoraggio delle zoonosi e delle cause di mortalità della fauna selvatica, e la pubblicazione, tra i “Quaderni dell’Ambiente”, delle “Linee guida per la gestione faunistico-venatoria attraverso i Sistemi Informativi Territoriali”, in collaborazione con l’Arci Caccia nazionale.

«La messa a punto di questi due nuovi strumenti – ha spiegato il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, che ha coordinato l’incontro – è un ulteriore dimostrazione dell’impegno di questa amministrazione per la gestione faunistica e venatoria. Che deve risultare equilibrata e corretta, da ogni punto di vista. A tal scopo, muovendo cioè verso una migliore gestione finalizzata alla conservazione della fauna e all’ottimizzazione del prelievo venatorio, abbiamo cercato il supporto della tecnologia: da alcuni anni oramai, la Provincia di Pesaro e Urbino si è dotata di un sistema informatizzato per la gestione dei dati ambientali, faunistici e venatori e dei servizi annessi. Uno strumento fondamentale per operare concretamente all’interno della gestione della fauna selvatica, rispettando gli equilibri che regolano i sistemi naturali e cercando di ridurre al minimo i rischi di incidenti».

I risultati di questo impegno congiunto sono tangibili: dal rapporto tecnico elaborato dall’Osservatorio epidemiologico, in riferimento all’anno 2000, riusciamo, ad esempio, a conoscere le cause di mortalità della fauna selvatica che popola il nostro territorio. Su 78 rinvenimenti la maggior parte dei decessi risulta causata da incidenti stradali (62), seguiti da ferite da arma da fuoco (5), predazione (4), lacci e tagliole (2), ma non mancano i decessi imputabili a malattie non infettive (1), impatto o urto naturale (1), e, naturalmente, morte naturale (1). Tra le risposte “tecnologiche” rientra anche il dato relativo alla specie faunistica a cui si ricollega il maggior numero di incidenti stradali (dagli studi dell’Osservatorio emerge che la strada più coinvolta in simili episodi è la Strada Statale 73bis, Bocca Trabaria, seguita dalla n.3 Flaminia, dalla n.257 Flaminia bis,etc.), cioè il capriolo. Sono 55, infatti, gli esemplari di tale specie inseriti nel sistema come protagonisti di incidenti stradali nello scorso anno.

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