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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Emergenza neve, Ricci: «Forte unità e obiettivi chiari, se necessario tutti a Roma»

Il presidente della Provincia: «Risposta sulle risorse o porteremo l’orgoglio marchigiano a Roma». Richiesto incontro urgente al governo

PESARO – «Un moto d’orgoglio visibile». Se non ci saranno aperture dal governo sul riconoscimento dello stato d’emergenza nei prossimi giorni,  Matteo Ricci è pronto al Marche-Day, una giornata di mobilitazione per «portare le istanze delle Marche e della provincia di Pesaro e Urbino» a Roma, dopo la «calamità naturale» che si è abbattuta nei giorni scorsi. Sul tavolo, «le risorse per il territorio e per la provincia d’Italia più martoriata dalla neve». Il presidente apre l’incontro nella sala Pierangeli con i sindaci, i parlamentari, i consiglieri regionali eletti nel territorio e le associazioni di categoria ringraziando «istituzioni, forze dell’ordine e cittadini», che hanno resistito «con forza e unità», dando prova di «straordinaria collaborazione. Nessuna polemica, al contrario di altre realtà (riferimento alle vicende di Roma, ndr), perché nell’emergenza si collabora, rimboccandosi le maniche, e a testa bassa, come abbiamo fatto». Poi annuncia: «Ci muoveremo su cinque fronti. In primis, sul rimborso dei costi sostenuti per l’emergenza neve. Su questo, il governo si è già impegnato. E’ necessario, inoltre, una deroga del patto di stabilità per i territori colpiti, in modo tale da potere sbloccare le risorse già a bilancio degli enti locali». E ancora: «Per lo stato di calamità naturale relativa a agricoltura e zootecnia, già fatta propria dal governo, la strada è definita. Vedremo l’entità delle risorse che verranno dal fondo nazionale ad hoc. In più,  la Regione destinerà una parte dei fondi del Psr per la ricostruzione di stalle e aziende agricole, con il meccanismo dell’80 per cento a fondo perduto. Serve agire sull’apertura al credito con gli istituti. Chiederemo un tavolo specifico con il ministro per l’Agricoltura». Nota poi Ricci: «Per i danni nel pubblico e nel privato, necessario il riconoscimento dello stato d’emergenza, che è già stato avanzato dalla Regione dopo la bocciatura della ‘tassa della disgrazia’. Una volta ottenuto il riconoscimento, come speriamo e ci auguriamo, si dovrà aprire la trattativa per la ripartizione delle risorse». Infine, c’è «il fronte dei beni culturali, per i quali serviranno fondi specifici, anche con leggi speciali». Il presidente, per raggiungere, i 5 obiettivi, individua 3 azioni. Primo: «Da oggi costituiremo un gruppo di parlamentari bipartisan che tenga alta la pressione. Lo stesso si farà in consiglio regionale». Secondo: «Chiediamo un incontro urgente al governo Monti, perché «per ora da Roma non si è visto nessuno». Ed è già partita una lettera indirizzata a Monti, Passera e Grilli. Terzo: «Se non ci saranno risposte, scatterà il Marche-Day», perché «in pochi mesi abbiamo avuto un’alluvione e una nevicata record. E ancora non abbiamo visto un euro». Il prefetto Attilio Visconti: «Siamo in contatto con il ministero, perché emerge la necessità di garantire la presenza del governo. Sui danni il territorio dovrà dare prova di maturità anche nelle verifiche delle richieste, perché il governo sarà attento». L’assessore regionale Almerino Mezzolani: «Necessario l’incontro con il governo. Abbiamo chiesto la possibile attivazione del fondo europeo di solidarietà. La battaglia ora va fatta non solo per il riconoscimento dello stato d’emergenza, ma anche per l’accesso ai fondi. Servirà  rateizzare l’impatto per le imprese, anche a livello di dilazione fiscale». Amerigo Varotti, vicepresidente Camera di Commercio: «Non c’è solo il danno strutturale. Ci sono aziende che non hanno lavorato per 15 giorni. Fondamentale agire per la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi». Il deputato Massimo Vannucci: «Bene la sentenza della corte costituzionale, ma il problema della “tassa della disgrazia” non è stato eliminato completamente.  Perché  i fondi per le “spese impreviste” vengono ancora reintegrate con l’aumento delle accise. La strada ora è quella del decreto semplificazione, per abrogare del tutto il meccanismo». Mirco Carloni, consigliere regionale: «Occorre mantenere la coesione. Non facciamo emendamenti e proposte di legge in ordine sparso. Sulla mobilitazione sono prudente». Il deputato Oriano Giovannelli: «Concentriamoci sui danni all’economia, ma non scordiamoci dei beni culturali: sono la nostra immagine del mondo. Può essere l’occasione giusta per riproporre l’idea della legge speciale per Urbino». Francesco Casoli, senatore: «Sindaci eroici. Ora dobbiamo esserlo noi parlamentari. Garantisco che la pressione non verrà meno». Camilla Fabbri, segretario provinciale Cna: «Oltre ai disastri della neve, aggiungiamoci anche il precedente fermo dell’autotrasporto. Milioni di danni per le imprese: sposo l’idea della manifestazione a Roma».

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