Comunicati stampa |
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Emergenza neve, Ricci e Visconti: «Eccezionale collaborazione davanti alla calamità naturale»

Il presidente e il prefetto fanno il punto, insieme alle altre istituzioni della Soi. E la Corte costituzionale boccia la “tassa della disgrazia”…

PESARO –  «Credo che la stragrande maggioranza dei cittadini sia consapevole del carattere eccezionale del fenomeno: si tratta di una calamità naturale, non paragonabile alle nevicate del passato. E’ quella stragrande maggioranza che si è rimboccata le maniche, a testa bassa, e che mi fa essere orgoglioso della nostra provincia». Mette in fila le priorità, Matteo Ricci, nella conferenza stampa convocata nella sala del consiglio provinciale per fare il punto sull’emergenza neve. Accanto a lui il prefetto Attilio Visconti, il questore Italo D’Angelo e tutti gli altri che, «in trincea, con grande spirito di coesione e collaborazione, stanno continuando a fronteggiare gli eventi», dalla Protezione civile all’esercito, passando per Vigili del fuoco e Corpo forestale dello Stato.  Così Ricci: «Purtroppo siamo la provincia più colpita d’Italia. I dati lo confermano. Non c’è paragone con il passato. Prendiamo Urbino: l’osservatorio certifica che i centimetri di neve caduti sono 320, nel ’56 erano 174». Il presidente sottolinea che «il lavoro fatto è stato straordinario. Ringrazio l’assessore Massimo Galuzzi, da 15 giorni in “apnea” nella Sala operativa integrata, così come il prefetto vicario Paolo De Biagi. Insieme a loro tutte le altre istituzioni, la protezione civile, le forze dell’ordine, l’esercito, i volontari. Davanti a questo evento, non c’è stata nessuna polemica e tra tutti è scattata una collaborazione eccezionale. Nel frattempo, le televisioni erano interessate solo ai pochi centimetri di neve caduti a Roma e alle vicende della capitale…». Non solo: «Ringrazio tutti i sindaci, dal primo all’ultimo. In prima linea, nel territorio, hanno riprodotto quello che è stato fatto su scala provinciale. Sono stati i primi sotto pressione e vanno elogiati». Ricci fa il punto della situazione: «Fino alla fine della settimana continuerà l’emergenza. Il sole delle ultime ore ha favorito gli interventi sulla viabilità. Le temperature polari, arrivate anche 13 gradi sotto lo zero, hanno complicato certamente i lavori di sgombero, prima della neve e poi del ghiaccio. Abbiamo alcune decine di famiglie ancora isolate. E continua l’emergenza tetti». Su questo fronte, nota Ricci, «c’è il peso della neve che ha causato decine di crolli su aziende agricole, capannoni, chiese, edifici pubblici e privati, palasport, palestre. E tuttora persistono i pericoli su centinaia di situazioni. Su questo stiamo intervenendo, con il soccorso alpino, i vigili del fuoco, la guardia di finanza, i volontari del Friuli Venezia Giulia. Ma si aggiunge anche un altro rischio. Perchè la neve ora si può staccare velocemente portandosi dietro i coppi». E ancora: «Un’altra emergenza è il tappo di ghiaia che si è creata nella foce del Foglia, causato dalle mareggiate, che ha chiuso il fiume. Abbiamo avviato con somma urgenza i lavori oggi pomeriggio, affidandoli a una ditta privata. Ci vorranno alcuni giorni». La priorità, aggiunge il presidente, «in queste ore è stata per la sicurezza e la salute delle persone. Dalla prossima settimana si aprirà un’altra partita, perché i danni sono incalcolabili. Per questo ci incontreremo già lunedì, con il prefetto, i sindaci, il governatore Gian Mario Spacca, il capo della protezione civile Roberto Oreficini e tutti gli eletti nel territorio in consiglio regionale e in parlamento. Difficile fare stime, ma la pressione va fatta perché abbiamo bisogno che ci sia riconosciuto quello che ci spetta. Se non scatta il meccanismo di solidarietà nazionale adesso, quando deve scattare?». Anche per questo, aggiunge Ricci, «abbiamo alzato, in questi giorni, il livello della presenza mediatica. Perché altrimenti saremmo finiti nel dimenticatoio». E lancia il messaggio: «L’unità che ci ha contraddistinto in questi giorni, va mantenuta: solo così possiamo gestire la fine dell’emergenza e il riconoscimento dei danni». Il prefetto Attilio Visconti plaude alla «coesione e alla professionalità della sala operativa integrata»: «Un’efficienza così elevata non l’ho mai riscontrata in altre realtà». E aggiunge: «Se non ci fosse stata questa collaborazione, oggi i sindaci avrebbero pagato i militari. Senza la strategia mediatica messa in piedi insieme alla Provincia e senza la presenza a Pesaro del capo dipartimento dei vigili del fuoco, non avremmo ottenuto i rinforzi che abbiamo avuto. Siamo partiti con pochi mezzi locali, ma non potevamo affrontare la guerra con le cerbottane. Supportiamo ora  l’azione di Ricci per ottenere le risorse che servono sul riconoscimento dei danni». Per il prefetto, «il modello Marche è un esempio virtuoso. A Urbino, con autentiche soluzioni “creative”, siamo riusciti a individuare  punti di riferimento territoriali e a trasmettere i dati sugli isolati. Siamo stati l’unica realtà operativa a fare questo». Cita le migliaia di interventi di vigili del fuoco e forze dell’ordine, «senza distinzione di divisa». Infine, il prefetto si rivolge agli organi di informazione: «Diamo spazio anche agli esempi positivi, perché c’è bisogno di collaborazione istituzionale con la stampa. Abbiamo lavorato tutti con grande impegno, ho letto molte polemiche, ma nessun plauso a chi è stato in prima linea».  Conclude Ricci: «Vanno trovate risorse per noi, o cancellando il Milleproroghe o con un provvedimento ad hoc». Pochi minuti dopo,  qualcuno sembra averlo ascoltato. Le agenzie di stampa battono che la Corte costituzionale ha bocciato la famigerata “tassa della disgrazia”, su cui Ricci ha sollevato un polverone, in questi giorni, in ogni trasmissione televisiva. E lui lo annuncia con soddisfazione via facebook.

torna all'inizio del contenuto