Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Educare a pensare: dedicato ad Alberto Manzi l’ultimo incontro della rassegna “Per esempio”

Domenica 3 giugno, alle 21.15, al Cinema Teatro Astra di Pesaro (ingresso gratuito). Ospiti della serata: il giornalista di Rai educational Pietro De Gennaro, lo scrittore e saggista Antonio Faeti e il docente e scrittore Roberto Farné

PESARO – “Educare a pensare” è il titolo della quarta ed ultima serata della rassegna “Per esempio. Modelli e testimoni del possibile”, che si svolgerà domenica 3 giugno, alle ore 21.15, al Cinema Teatro Astra di Pesaro (ingresso gratuit), dedicata questa volta al tema dell’educazione e al maestro Alberto Manzi (1924 –1997), conosciutissimo negli anni ’60 per il programma televisivo “Non è mai troppo tardi”, importante strumento nella lotta all'analfabetismo.

La serata, introdotta dall’assessore provinciale alle Politiche culturali Davide Rossi, vedrà ospiti di prestigio intervistati da Letizia Dini: il giornalista di Rai Educational Pietro De Gennaro (che parlerà, in particolare, della funzione pedagogica della televisione di ieri e di oggi), lo scrittore e saggista Antonio Faeti (che si soffermerà sul Manzi scrittore per l’infanzia) e Roberto Farné scrittore e saggista, docente all’Università di Bologna, studioso di Manzi di cui illustrerà la straordinaria esperienza didattica. Durante la serata, realizzata in collaborazione con il Centro Alberto Manzi di Bologna, sarà proiettato il film documentario: “TV buona maestra? La lezione di Alberto Manzi”, a cura di Roberto Farné, regia di Luigi Zanolio: una splendida video - intervista al maestro sulla sua vita e la sua esperienza pedagogica.

Semplici ma straordinarie le parole che Manzi dedicò al mestiere di educatore: “Educare a pensare non significa imporre contenuti, dire ‘come deve fare’, ma porre un individuo in attività. Significa rendere un individuo capace di reagire prontamente e obiettivamente di fronte all’imprevisto, abituarlo a saper vedere le cose, a saper ragionare sulle cose stimolandone la capacità di riflessione e di analisi”.

La trasmissione “Non è mai troppo tardi”, in onda dal 1959 al 1968, riprodusse in televisione vere e proprie lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche rivoluzionarie per l'epoca, davanti a classi composte da adulti analfabeti. Si stima che quasi un milione e mezzo di persone abbiano potuto conseguire la licenza elementare grazie a queste innovative lezioni a distanza, veri e propri corsi di scuola serale. Dopo la conclusione del programma e qualche sporadica programmazione radiotelevisiva sempre su temi legati all'istruzione, Manzi tornò all'insegnamento scolastico, interrompendolo di tanto in tanto per campagne di alfabetizzazione degli italiani all'estero, ad esempio in America latina. Scrisse anche libri per ragazzi, il più famoso dei quali è Orzowei (1955), da cui fu tratta l’omonima serie televisiva, di grande successo.

La rassegna “Per esempio. Modelli e testimoni del possibile” è stata promossa dalla Provincia di Pesaro e Urbino (Assessorato Politiche Giovanili) in collaborazione con Regione Marche, Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e Europe direct, con la direzione artistica di Lucia Ferrati e la regia di Pietro Conversano.

torna all'inizio del contenuto