Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

E la Quadreria svela gli inediti di Bucci

Domenica si inaugura a Fossombrone la mostra evento della Provincia

Moderno e al tempo stesso classico. Figure dall’intenso cromatismo e delicati paesaggi naturali. Un’inesauribile varietà di temi. Ricerca del vero, attraversata da una sottile ironia. Qualche pennellata per descrivere Bucci e la sua opera. Una ricerca artistica lunga più di cinquant’anni che ha attraversato all’inizio del secolo scorso il simbolismo e il post-impressionismo della stagione parigina, il “Novecento italiano” (il movimento di cui è stato uno dei fondatori nel 1922) e il naturalismo lirico degli anni Trenta. Un percorso che sarà documentato, attraverso un ricco repertorio di dipinti inediti della collezione personale dell’artista, dalla mostra “Anselmo Bucci. 1887-1955”, in programma alla Quadreria Cesarini di Fossombrone da domenica (inaugurazione alle 17,30) fino al 9 novembre.

È l’evento espositivo dell’assessorato ai beni e alle attività culturali-editoria della Provincia che, insieme al Comune di Fossombrone, città natale dell’artista, ha delineato un itinerario di oltre cento opere che ruotano attorno al nucleo centrale dei capolavori “privati” di Bucci, mai andati in mostra prima d’ora.

Si potranno ammirare il grande “Autunno”, apprezzato da Apollinaire, il suggestivo “Il Kimono” del 1919, “Inverno in riviera” (1912), la serie di paesaggi di Cagnes, dipinti con particolare felicità cromatica durante un viaggio nel sud della Francia, il “Funerale dell’eroe” del 1917, la celebre pala “I pittori” (di proprietà della Provincia di Pesaro e Urbino) esposta alla Biennale di Venezia del 1924, la “Quercia” del 1932, esempio del cromatismo lirico degli anni Trenta. Saranno esposte anche le piccole tavole dedicate al Giro d’Italia, dipinte nel 1940, quando, insieme al giornalista Orio Vergani, Bucci seguì per il “Corriere della sera” la gara ciclistica dominata da Fausto Coppi.

Ci saranno poi le incisioni, di cui Bucci fu maestro, con la serie di “Paris qui bouge” realizzata nel 1909, un vivace ritratto della “Belle époque” parigina.

Nel Palazzo comunale di Fossombrone sarà infine visitabile l’opera monumentale “I maschi” (1921), un dipinto simbolista di oltre sette metri.

L’esposizione, curata da Elena Pontiggia, docente all’Accademia di Belle arti di Milano, è documentata nel catalogo di Silvana Editoriale che raccoglie le immagini delle opere accompagnate dai testi critici dell’autrice della mostra, di Rossana Bossaglia, Silvia Cuppini, Lorella Giudici e Claudio Giardini del Servizio cultura-editoria della Provincia. Il catalogo offre inoltre la possibilità di sfogliare per la prima volta l’archivio Bucci, i documenti privati dell’artista: libri, lettere e carteggi con i principali esponenti della cultura europea della prima metà del secolo scorso.

Per la presenza di così tante opere e carte inedite, la mostra si annuncia un momento nuovo e fondamentale della conoscenza dell’artista.

Anselmo Bucci, nato a Fossombrone nel 1887 e morto a Monza nel 1955, comincia a dipingere agli inizi del secolo, dopo aver compiuto gli studi classici a Venezia. Iscritto all’Accademia di Brera nel 1905, parte nel 1906 per Parigi, dove rimarrà fino al 1914. Qui, dopo un periodo di tremende ristrettezze, viene apprezzato da critici come Apollinaire e Salmon. Sulla collina di Montmartre frequenta Modigliani, Severini, Picasso, Utrillo, Dufy. Volontario in guerra nel 1915 accanto ai futuristi nel “Battaglione ciclisti”, matura intorno al 1919-20 una svolta classica. Si avvicina pertanto alla cerchia di Margherita Sarfatti e nel 1922 partecipa a Milano al gruppo “Sette pittori del Novecento” insieme a Sironi, Funi, Dudreville, Oppi, Malerba e Marussig. L’intento del sodalizio è quello di riallacciarsi alla classicità, reinterpretandola con uno stile moderno, sintetico. Successivamente il gruppo si amplia, ribattezzandosi nel 1926 “Novecento italiano”; l’artista però se ne distacca impostando la sua ricerca su di un realismo dagli intensi cromatismi. Bucci è stato anche scrittore, vincendo con “Il pittore volante” il Premio Viareggio nel 1930 e collaborando a riviste e quotidiani tra cui “Le Arti plastiche”, “La Fiera letteraria”, “Il Corriere della sera”.

Alla realizzazione della rassegna hanno contribuito la Comunità europea (Fondo sociale europeo), la Regione e le fondazioni Monte di pietà, Caripesaro e Carifano.

Ecco gli orari di apertura della Quadreria: dal 13 aprile al 30 giugno dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19; dal 1° luglio al 31 agosto dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 23; dal 1° settembre al 9 novembre dalle 10,30 alle 12 e dalle 16 alle 19. Chiusura lunedì, tranne i festivi.

Per informazioni: Quadreria Cesarini, telefono 0721.714650, Ingenia Servizi per la cultura, telefono 0721.370956.

 

 

 

 

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