Comunicati stampa |
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Due porte, una targa e 150 bandiere per l’intitolazione del parco a Peppino Impastato

Significativa cerimonia al Campus scolastico, con la collaborazione degli studenti

PESARO – Due porte: una stretta e alta, che guarda verso il cielo e simboleggia la legalità, l’altra larga e bassa, in cui per entrare bisogna piegarsi, a simboleggiare l’illegalità. Tra esse, cento passi, quelli che portavano dalla casa di Peppino Impastato a quella del boss mafioso Tano Badalamenti.

E’ la bella installazione realizzata dagli studenti dell’Istituto d’Arte Mengaroni di Pesaro ed inaugurata questa mattina al Campus scolastico nell’ambito dell’intitolazione del parco a Giuseppe (Peppino) Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978, a soli trent’anni.

Una cerimonia fortemente voluta dalla Provincia, a cui ha partecipato anche Giovanni Impastato, fratello del giornalista ucciso, che sta dedicando la sua vita a diffondere tra i giovani la cultura della legalità. La scopertura della targa da parte del presidente Matteo Ricci e dell’assessore alla Pubblica istruzione Alessia Morani, alla presenza della vice sindaco Giuseppina Catalano e di autorità civili e militari, è stata il momento conclusivo di un’intensa giornata, colorata da 150 bandiere installate dagli studenti del Campus, contenenti ciascuna delle frasi contro la mafia e l’illegalità.

“L’intitolazione del parco a Peppino Impastato – ha detto Matteo Ricci – è la dimostrazione che la cultura della legalità è viva e la memoria non può essere relegata alla terra di provenienza, perché la battaglia contro tutte le mafie non ha confine. Per questo, ogni anno dedicheremo uno spazio scolastico della provincia ad un martire della mafia e della criminalità organizzata”.

Commosso Giovanni Impastato, che ha ringraziato la Provincia, le scuole e gli insegnanti per l’importante iniziativa, cominciata alle 8.30 con un incontro con gli studenti a Palazzo Montani Antaldi, a cui sono intervenuti l’assessore Alessia Morani ed il prefetto Alessio Giuffrida. Un incontro organizzato dagli assessorati Pubblica istruzione e Politiche giovanili, nel corso del quale è stato proiettato un filmato su Peppino Impastato realizzato da Lucia Ferrati e Pietro Conversano, con letture dei giovani Salvatore Alongi, Alessandra Giampaoli, Giorgia Baldantoni e Giulia Bacoli, già proposto a giugno nell’iniziativa “Per esempio” agli Orti Giuli, dedicata a uomini e donne che dell’impegno a difesa della democrazia, della legalità e dei diritti umani, hanno fatto una ragione di vita.

Giovanni Impastato, che fu presente a Pesaro anche in quell’occasione, ha invitato i giovani a credere in una società migliore, che si costruisce solo mantenendo viva la memoria storica. “Legalità – ha detto – è tenere gli occhi aperti ed il massimo riferimento è la Costituzione italiana perché è lì che c’è il rispetto dell’uomo”.                                 

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