Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Dolce e utile come la cultura

Provincia, cinque “saggi” attorno a un tavolo per assaporare i beni dello spirito

PESARO. Cinque “saggi” seduti attorno a un tavolo per assaporare “dolce” e “utile” della cultura. Un sogno di Alice nel paese delle meraviglie? Niente di tutto questo. Il dotto e insieme delizioso “dessert” sarà servito durante una pubblica discussione in programma domenica 10 aprile alle 16 nella sala del consiglio provinciale, in viale Gramsci.

La cultura è un piacere, ma è anche un bene necessario. La cultura serve per vivere oltre che per sopravvivere. Insomma, l’utile e il dolce della cultura. Sarà questo il filo conduttore dell’incontro al quale parteciperanno autorevoli voci della cultura contemporanea: lo scrittore Marco Lodoli, tra i numerosi romanzi il popolare “Snack Bar Budapest” trasformato in un film da Tinto Brass, lo storico Franco Cardini, massimo conoscitore dell’epoca medievale, il filosofo Massimo Donà, docente di estetica all’Accademia di belle arti di Venezia, il matematico Piergiorgio Odifreddi, esperto della teoria della calcolabilità, e la organizzatrice di eventi culturali Michelina Borsari, direttrice del Festival di filosofia di Modena.

Cinque “saggi”, dunque, più il conduttore della discussione, Marcello Di Bella, direttore della Biblioteca Gambalunga di Rimini.

«L’iniziativa - spiega l’assessore alle attività culturali della Provincia Simonetta Romagna, che ha ideato e realizzato insieme al suo staff l’evento - vuole sottolineare che la cultura, lungi dall’essere un lusso, è un bene necessario per vivere consapevolmente e gradevolmente il proprio tempo e la propria vita. Con questo incontro, rivolto non solo agli addetti ai lavori ma anche al pubblico in genere, si intendono lanciare spunti di riflessione sulla cosiddetta “società dell’apprendimento”, e cioè i modi e i contenuti che potrebbero essere giudicati utili e praticabili da parte delle istituzioni culturali e scolastiche o anche al di fuori di esse. Ci si chiederà quali opzioni della mente e dello spirito possano farci uscire dal consumismo culturale che non lascia spazio alle idee, alle suggestioni, al divertimento».

Ai saggi l’ardua sentenza.

 

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