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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Danni neve e alluvione, Ricci propone: «Il 21 marzo l’orgoglio marchigiano a Roma»

«Mobilitazione davanti a Montecitorio». Scelto l’inizio della primavera come simbolo di una nuova stagione. Il 9 marzo in arrivo a Urbino il sottosegretario ai Beni culturali Roberto Cecchi

PESARO – La fine è un nuovo inizio, anche simbolicamente. Matteo Ricci la vede così e propone la giornata del 21 marzo per trasferire, materialmente, l’orgoglio marchigiano a Roma. Davanti a Montecitorio. Una mobilitazione bipartisan, «civile ma determinata», per accompagnare e sostenere la trattativa istituzionale. Che somma le istanze sul riconoscimento dei danni neve a quelle per l’alluvione dello scorso anno. La data prescelta per il “Marche Day” è una specie di spartiacque, una «transumanza verso l’ideale rinascita». Perché «il primo giorno di primavera – sottolinea il presidente -, per noi, quest’anno, ha un significato particolare. Coincide con la conclusione di un inverno devastante, il più rigido di sempre». Ha passato ore a confrontarsi con gli amministratori delle Marche, Matteo Ricci. E la finalità dell’iniziativa è condivisa: «Abbiamo obiettivi chiari e ognuno sta facendo la sua parte. Ma più passano i giorni e più si corre il pericolo che il terremoto bianco finisca nel dimenticatoio. Noi abbiamo subito una vera calamità naturale, sicuramente non da meno dell’alluvione della Liguria». Per cui: «Se non scatta il meccanismo di solidarietà nazionale ora, quando deve scattare?». Il presidente ha lanciato il tam tam su facebook e sta contattando il governatore Gian Mario Spacca, i parlamentari e consiglieri eletti, i sindaci, gli amministratori e le associazioni di categoria. Pesaro e Urbino, «purtroppo la provincia più colpita d’Italia dal terremoto bianco», mantiene alta la pressione. Anche dopo l’ordine del giorno unitario votato dal consiglio provinciale, che ha seguito la strategia istituzionale messa a punto con tutti i soggetti interessati. Ricci ribadisce gli obiettivi e le azioni: «Ci stiamo muovendo su 5 fronti. In primis, sul rimborso dei costi sostenuti per l’emergenza neve. Su questo, il governo si è già impegnato. E’ necessario, inoltre, una deroga del patto di stabilità per i territori colpiti, per sbloccare le risorse già a bilancio degli enti locali». E ancora: «Per lo stato di calamità naturale relativa a agricoltura e zootecnia, già fatta propria dal governo, la strada è definita. Vedremo le risorse che verranno dal fondo nazionale ad hoc. In più, la Regione destinerà una parte delle risorse del Psr per la ricostruzione di stalle e aziende agricole, con il meccanismo dell’80 per cento a fondo perduto. Ma serve agire, parallelamente, sull’apertura di credito con gli istituti. Chiederemo un tavolo con il ministro dell’Agricoltura». Il presidente continua: «Per i danni nel pubblico e nel privato, incalcolabili, è necessario il riconoscimento dello stato d’emergenza, che è stato già avanzato dalla Regione. Poi potremo aprire la trattativa per la ripartizione delle risorse». Infine c’è il fronte dei beni culturali, per i quali serviranno beni specifici fondi, anche con leggi speciali». E qui Ricci annuncia che «grazie all’impegno dei parlamentari locali e del prefetto, il prossimo 9 marzo il sottosegretario del ministero per i Beni culturali Roberto Cecchi sarà a Urbino». Un primo passo, ma complessivamente la strada da fare è ancora lunga. Per cui: «Per raggiungere i 5 obiettivi abbiamo individuato 3 azioni». Primo: «Un gruppo bipartisan di parlamentari, già costituito, per tenere alta la pressione. E lo stesso meccanismo è stato riprodotto in consiglio regionale». Secondo: «L’incontro urgente con il governo, che abbiamo chiesto a Monti, Passera e Grilli». Terzo: «La giornata dell’orgoglio marchigiano a Roma, per sostenere e accompagnare la trattativa istituzionale». Adesso c’è la data, che vuole suonare come un nuovo inizio. 

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