Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Cultura, piccole risorse crescono

Interviene l'assessore Romagna

PESARO. Salgono del 3% le risorse per la cultura che la Regione distribuirà alle Province, ma in viale Gramsci c’è poco da festeggiare dal momento che il finanziamento riesce a mala pena a compensare i pesanti tagli del Governo. Quindi teatro, cinema, conferenze, mostre, iniziative editoriali dovranno fare i conti con le stesse risorse del 2005. L’importo esatto (si passa dal 52% al 55% del fondo) non è stato ancora definito. Lo ha comunicato l’assessore regionale Giampiero Solari durante la conferenza delle autonomie locali sull’applicazione della legge regionale 75 aggiornata al 2006, che si è svolta l’8 febbraio in Provincia di fronte a una platea di 5 Comunità montane e 42 Comuni ansiosi di sapere che fine avrebbero fatto i loro centri d’arte e gli spettacoli teatrali. In prima fila il presidente Palmiro Ucchielli e l’assessore alle attività culturali Simonetta Romagna. «È un fatto indubbiamente positivo che la Regione sia riuscita a trovare il modo per non fare diminuire le nostre risorse rispetto allo scorso anno - fa notare l’assessore Romagna - ma resta il fatto che la cultura continua a essere penalizzata. Le attività culturali rappresentano infatti una parte sostanziale del “welfare”, perché tenere aperto un teatro è importante quanto fare funzionare un servizio sociale, un asilo, un distretto sanitario. Forse, di fronte alla drammatica riduzione di risorse, sarebbe necessario che le istituzioni pubbliche e gli enti privati si mettessero attorno a un tavolo per individuare e sostenere progetti comuni di grande rilievo per il territorio». Tra le altre novità del piano culturale 2006 della legge 75 c’è il fatto che sono previsti contributi solo per spese correnti; si privilegiano le “reti” di Comuni cercando di mettere insieme le risorse e favorendo progetti culturali che siano caratterizzati da qualità, solidità e pluriennalità; vengono meglio definiti gli ambiti di intervento (musei e beni culturali; biblioteche e archivi; spettacoli dal vivo e riprodotti; cinema di qualità e attività multimediali con sostegno alle produzioni cinematografiche marchigiane). «Visti i tagli generali - ammette Romagna - non è andata poi così male come si temeva. Cercheremo quindi di proseguire il nostro impegno lavorando per sistemi e per “reti”, sostenendo in particolare i piccoli Comuni, dal momento che le attività culturali e la valorizzazione dei beni architettonici sono un elemento importante della qualità della vita dei centri del nostro territorio anche da un punto di vista turistico e occupazionale».

 

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