PESARO - Il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli ha firmato questa mattina l’ordinanza che estende a tutto il territorio provinciale, fino al 12 agosto, il divieto di prelievo e utilizzo, a qualsiasi uso, delle acque superficiali derivate o attinte. Uniche eccezioni: i prelievi per l’alimentazione di pubblici acquedotti e le situazioni di emergenza “per inderogabili esigenze irrigue, zootecniche e produttive, che dovranno essere opportunamente documentate e per le quali verranno adottati provvedimenti temporanei”.
Con l’ordinanza sono stati disposti anche la revisione delle opere di presa (a partire dalle captazioni delle sorgenti nei bacini montani) e l'intensificazione dei controlli, istituendo un “Tavolo tecnico per la gestione dell’emergenza”, facente capo alla Protezione civile della Provincia (ne fanno parte lo stesso Ucchielli, gli ingegneri Raniero De Angelis e Luciano Zengarini ed il geometra Fabio Bertulli) ed un recapito continuativo presso il Servizio acque pubbliche, difesa del suolo, rischio idraulico e sismico (cell. 329/0589071), a cui rivolgere eventuali richieste, anche via sms (il fax è il numero 0721/31623).
Oltre ad una costante consultazione con la Regione Marche, l'Aato e l’Enel per valutare eventuali necessità di incremento della portata attualmente emunta dal pozzo profondo del Burano, si è deciso anche di creare un gruppo di lavoro, formato da Provincia, Aato, gestori, associazioni di categoria agricole e produttive, per valutare la necessità di ulteriori provvedimenti e studiare iniziative anche a più lunga scadenza da proporre alla cabina di regia regionale, in relazione a quanto disposto nell’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri del 15 giugno scorso, con cui è stato dichiarato lo stato d’emergenza nei territori dell’Italia centro-settentrionale interessati dalla crisi idrica.
Questo il testo dell’ordinanza di Ucchielli:
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PESARO-URBINO
Richiamata l’Ordinanza presidenziale 2/2007 del 12/07/07, con la quale è stato disposto fino al 31 luglio 2007, limitatamente al bacino del Fiume Metauro, il divieto di prelievo e di utilizzo, a qualsiasi uso, delle acque superficiali derivate o attinte, ad eccezione dei prelievi suscettibili di utilizzo nell’ambito dell’uso umano, al fine di evitare un grave pregiudizio agli interessi collettivi;
Considerato il perdurare dell’eccezionale situazione di criticità, in mancanza di precipitazioni significative, su tutto il territorio provinciale;
Visto che la carenza di acqua fluente nei territori montani crea problemi anche per la sopravvivenza della fauna ittica e per il perpetuarsi delle comunità biologiche, in particolare negli ambiti interessati dalle captazioni alla sorgente o in alveo;
DISPONE
il divieto di prelievo e di utilizzo delle acque superficiali derivate o attinte a qualsiasi titolo su tutti i corsi d’acqua del territorio provinciale fino al 12 agosto 2007, fatti salvi i prelievi suscettibili di utilizzazione quale alimentazione di pubblici acquedotti, e ad eccezione di situazioni di emergenza – per inderogabili esigenze irrigue, zootecniche e produttive, opportunamente documentate – per le quali verranno adottati appositi provvedimenti temporanei;
di promuovere, d’intesa con gli Enti Gestori di Pubblici Acquedotti, la revisione delle opere di presa, a partire dalle captazioni delle sorgenti nei bacini montani, al fine di ottimizzarne l’efficacia e di garantire il rilascio del DMV in corrispondenza delle captazioni;
di realizzare efficaci controlli di polizia idraulica ed ambientale da parte del Corpo di Polizia Provinciale e delle Guardie Volontarie, coordinati dal Comandante del Corpo di Polizia Provinciale, in collaborazione con il Servizio Acque Pubbliche Rischio Idraulico e Sismico;
INVITA
gli utenti, i gestori e tutta la cittadinanza ad un uso razionale e corretto delle acque sotterranee prelevate da pozzi o diversamente fornite, al fine di contenere i consumi, evitando sprechi ed usi impropri;
gli Enti Locali, gli Organi di Polizia locale ed il Corpo Forestale dello Stato ad intensificare la vigilanza sull’osservanza delle presenti disposizioni, per reprimere eventuali abusi.