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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b

Conventino, i mille volti dell'incisione

Prosegue fino al 22 settembre la mostra che raccoglie 70 capolavori di maestri marchigiani

MONTECICCARDO. Fino al 22 settembre è possibile imboccare l’itinerario “Dal liberty alla nuova maniera” che si sviluppa al Conventino di Monteciccardo attraverso settanta incisioni di maestri che dalle Marche hanno proiettato la loro fama oltre i confini nazionali. La mostra, una proposta dell’assessorato ai Beni e alle Attività culturali - Editoria della Provincia, raccoglie capolavori di Remo Brindisi, Anselmo Bucci, Leonardo Castellani, Giò Pomodoro, Umberto Mastroianni, Walter Piacesi, Valeriano Trubbiani, Walter Valentini. Ma è solo un assaggio dei numerosi artisti rappresentati le cui incisioni provengono da quell’autentica “miniera” che è la collezione di Padre Stefano Troiani, l’artefice del Premio Salvi di Sassoferrato. Un nutrito repertorio di circa mille opere affidate alle cure e agli studi della Provincia per la realizzazione dello Spac (Sistema provinciale di arte contemporanea), il progetto che mette “in rete” e collega secondo una funzionale ed economica sinergia i maggiori centri espositivi del territorio.

La rassegna del Conventino, che potrebbe diventare mostra permanente d’incisione, comprende le più diverse tecniche, dalla xilografia, alla serigrafia, alla calcografia. Altri nomi illustri: Pericle Fazzini, Luigi Bartolini, Arnaldo Battistoni, Giorgio Bompadre, Bruno Da Osimo, Bruno D’Arcevia, Renato Bruscaglia, Corrado Cagli, Arnaldo Ciarrocchi, Adolfo De Carolis, Fulvio Ligi, Mario Logli, Edgardo Mannucci, Giuseppe Migneco, Enrico Ricci, Loreno Sguanci, Piergiorgio Spallacci, Orfeo Tamburi, Ernesto Treccani, Wladimiro Tulli, Luigi Veronesi. È possibile ammirare anche due immagini del fotografo Mario Giacomelli, recentemente scomparso.

Motivo conduttore della mostra, curata dai critici Armando Ginesi e Roberta Ridolfi, è rappresentato dalla singolare fioritura che nel ‘900 le arti incisorie hanno avuto nelle Marche. Una tecnica antica che ha saputo rinnovarsi con il trascorrere del tempo, grazie anche alla preziosa influenza della Scuola del libro di Urbino, fucina di talenti e ricerche creative.

L’esposizione è aperta tutti i giorni dalle 17 alle 22.

 

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