Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Consiglio su economia e lavoro, preoccupazione per l’eccessiva flessibilizzazione della legge 30

Presenti le associazioni sindacali e l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Ugo Ascoli. Un ordine del giorno

Recependo l’invito dell’Upi nazionale di convocare consigli monotematici sui temi dell’economia e dell’occupazione, alla luce delle novità introdotte dalla legge 30 e del rischio di veder ridimensionato il ruolo delle Province nel governo del mercato del lavoro, il consiglio provinciale ha dato vita ieri ad un confronto aperto a rappresentanti sindacali, imprenditori, cittadini, a cui ha preso parte anche l’assessore regionale alla Formazione e lavoro Ugo Ascoli. Un dibattito che, pur nelle diverse posizioni, ha fatto il punto sull’andamento dell’economia nel territorio e sulle strategie messe in campo dalla Provincia su questo versante. Dopo un minuto di raccoglimento in ricordo di Marco Beci (il cittadino pergolese rimasto vittima della strage di Nassirya, la cui figura è stata tratteggiata dal presidente del consiglio provinciale Martino Panico e dall’amico, nonché consigliere provinciale Graziano Ilari), l’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Gloriana Gambini ha ricordato come la Provincia di Pesaro e Urbino abbia, secondo dati Istat, un andamento occupazionale più favorevole sia rispetto alla media nazionale, sia rispetto alle altre province marchigiane (nel 2002 il tasso di occupazione è stato infatti del 49,1% contro il 48,1% del resto delle Marche ed il 44,4% del resto d’Italia). Quanto al tasso di disoccupazione, il territorio si attesta sul 3,5%, percentuale che si prevede in diminuzione, visto che nelle rilevazioni Istat riferite all’intera regione Marche (quelle relative alle singole province verranno diffuse solo a febbraio 2004) risulta un tasso di disoccupazione del 2,9% contro il 4,4% del 2002.

Un aumento di occupazione che assume però forme diverse rispetto alle tradizionali: cresce il tempo determinato, diminuiscono i contratti a tempo indeterminato, cresce il part-time rispetto al tempo pieno, cresce la flessibilità. Da qui una serie di preoccupazioni espresse nel corso del dibattito. Nel suo intervento l’assessore regionale Ugo Ascoli ha messo in evidenza come la legge 30, attraverso l’introduzione di ulteriori forme contrattuali flessibili, rischi di spingere il mercato del lavoro verso una sempre maggiore precarizzazione “regalando ai nostri giovani una condizione di instabilità che continua da contratto a contratto e che è ben diversa dalla classica gavetta di un tempo”. Da parte sua la Regione, per fronteggiare questo nuovo scenario, darà vita a nuove iniziative, tra cui una legge regionale sul lavoro “che copra le gravi carenze della nuova legislazione nazionale”. Quanto all’accreditamento che ogni Regione è chiamata a fare riguardo ai diversi soggetti da ammettere nella intermediazione tra domanda e offerta, l’assessore Ascoli ha assicurato criteri rigorosi affinché i servizi offerti sempre più qualificati. Numerosi gli interventi, tra cui quelli dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che hanno apprezzato l’iniziativa del consiglio provinciale e l’impegno a promuovere altri momenti di confronto.

Polemico l’intervento del capogruppo di An Gianfranco Colucci, che ha giudicato propagandistica l’iniziativa, difendendo la legge 30 ed evidenziando come la presenza di più soggetti nell’intermediazione del lavoro sia positiva per la concorrenza e non costituisca un limite per le funzioni dei servizi provinciali. “Questo consiglio – ha detto il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli – è tutt’altro che propaganda, la Costituzione dice che la Provincia rappresenta la comunità del suo territorio, ne cura gli interessi e ne promuove e coordina lo sviluppo. Il quadro in cui operiamo non ci aiuta, visti i drastici tagli del Governo agli enti locali, tuttavia la nostra è una economia solida, abbiamo messo insieme, attraverso l’Alleanza per la qualità del lavoro e dello sviluppo, tutti i soggetti più rappresentativi del territorio, dalle associazioni imprenditoriali ai sindacati, dalla Camera di Commercio all’Università, con l’obiettivo di sviluppare insieme ulteriori strategie e interventi per affrontare le nuove sfide. Questa è una provincia in cui si vive bene, c’è lavoro, dobbiamo però pensare a quanti ancora faticano a trovarlo, soprattutto diplomati e laureati, e creare occasioni più stabili e meglio remunerate”.

Al termine è stato approvato a maggioranza (astenuto il consigliere Graziano Olivieri , assenti al momento del voto i consiglieri di minoranza) un ordine del giorno proposto dall’Upi nazionale ed integrato con le modifiche proposte dal consigliere dei Verdi Claudio Mari (che, nel sottolineare l’importanza del riposo domenicale, ha invitato Comuni e associazioni di categoria a rivedere le aperture festive degli esercizi commerciali) e dei consiglieri Ds Paola Bartolucci e Antonella Amaranti, che hanno chiesto di sviluppare politiche di pari opportunità ed azioni positive nei confronti delle cittadine italiane e straniere.

 

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