Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Consiglio, sì alla cittadinanza simbolica ai bimbi stranieri nati nel territorio

Voto a favore dell’Udc. Ricci: «Sfida culturale per provincia d’avanguardia»

PESARO – Per Matteo Ricci, anticipare lo ius soli è una «sfida culturale». E Pesaro e Urbino vuole essere «provincia d’avanguardia nazionale. Perché l’Italia è già questa. Con la cittadinanza simbolica ai bimbi stranieri nati nel territorio diamo un segno di civiltà. E spingiamo il parlamento, dal basso, a legiferare in questa direzione». Dunque, in attesa della cerimonia con il ministro Andrea Riccardi, la chiave di lettura è squisitamente «istituzionale». Tanto che è il presidente del consiglio Luca Bartolucci, primo firmatario, a dare lettura del noto ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza. Alla fine, il presidente della Provincia incassa anche il voto a favore dell’Udc. E respinge le critiche di Pdl e Lega, contrari al documento: «Diventeremo una sala parto? E’ una leggenda metropolitana. Le persone si sono sempre spostate per cercare lavoro e per avere una vita migliore». E ancora: «E’ una proposta che cerca il consenso elettorale? Su questi temi, semmai, c’è solo da perdere. Però gli amministratori non devono fare quello che conviene, ma ciò che è giusto». Non solo: «E’ un’ iniziativa di partito? Niente di più sbagliato: raccogliamo e contemporaneamente anticipiamo, a livello amministrativo, un dibattito già aperto dal presidente della Repubblica. E dai vertici del parlamento. Non mi pare che rappresentino un partito…». Il presidente della Provincia evidenzia poi che «la maggioranza del parlamento è già per lo ius soli temperato. Ci sono proposte equilibrate per la cittadinanza ai bambini, basate sui 3 anni di residenza. O sulla conclusione del ciclo scolastico elementare, per i bimbi non nati in Italia. Ma parlo anche da padre. Questi bambini conoscono spesso il dialetto. E l’inno di Mameli meglio dei miei figli. Hanno i nostri valori, perché non possono essere italiani?». Nel dibattito, Giorgio Cancellieri (Lega) osserva: «Il mio Comune non sosterrà l’iniziativa. La cittadinanza deve essere un percorso condiviso. E’ invece, c’è chi non riesce a pronunciare la formula del giuramento perché non conosce una parola d’italiano». Ma Matteo Ricci: «Parliamo dei bambini nati qui, non del capitolo immigrazione in generale. Offensivo per il Paese? La Lega non riconosce neanche lo Stato italiano…». Il capogruppo Pdl Antonio Baldelli: «Si fanno chiacchiere a vuoto e demagogia. Pensiamo alla viabilità, alla sanità, ai veri problemi. L’ha proposto Napolitano? Non é infallibile. I diritti ai minori non sono negati, il nostro ordinamento giuridico già li tutela, in ogni situazione». Daniele Lunghi (Lega) parla di «populismo che mortifica le tradizioni secolari e svuota il senso di appartenenza». E chiosa: «Prima pensiamo a noi». Ribatte Domenico Papi (Pd): «Ricci ha dato il senso di una Provincia che è avanti su questi temi. L’ordine del giorno è un atto di civiltà». E lo stesso Ricci conclude: «Abbiamo aperto una strada. Altre amministrazioni, in Italia, stanno seguendo il nostro esempio». In apertura di seduta, l’interpellanza di Roberto Giannotti (Pdl) sul nuovo ospedale è un’occasione per trattare anche altri temi «caldi», in primis casello e progetto Anas per la Statale. Giannotti critico sullo «stato di salute della sanità pesarese»: «Bene la scelta del sito ma è ancora lontana – sottolinea il consigliere della minoranza– la conquista dell’obiettivo del recupero di efficienza ed efficacia dei servizi. Così come non è stato risolto il problema della dotazione delle eccellenze sanitarie. L’integrazione funzionale non può finire con lo sparigliamento dell’assetto ospedaliero. Quale avvenire, poi, per i piccoli ospedali?». Risponde Matteo Ricci: «Il nuovo ospedale è un’opportunità da non perdere. La scelta del sito corrisponde a quello che abbiamo votato in consiglio. Ora concentriamoci sui contenuti del nuovo nosocomio e su come dovrà essere.  La sfida della politica è quella di fare meglio con meno, per modernizzare bisogna fare riforme e il progetto va proprio in questa direzione». Poi l’inciso: «Il nuovo ospedale è dentro il piano strategico. Credo nella partecipazione, ma anche alla politica che decide. Non bisogna sempre rimettere in discussione tutto, ricominciando ogni volta da capo». Chiaro il riferimento del presidente alla vicenda casello. Su cui Ricci ha comunque qualcosa da aggiungere: «La questione sollevata da Viventi è prettamente politica. Di tecnico non c’è niente. La discussione è durata 5 anni, il consiglio comunale ha preso una posizione chiara e il consiglio provinciale l’ha sostenuta. Spero che l’incontro di domani serva a fare chiarezza…». Sul progetto dell’Anas: «Non corrisponde alla nostra pianificazione, perché nel piano strategico abbiamo previsto la nuova Statale nel corridoio lasciato libero, in origine, per l’arretramento dell’autostrada. E poi che senso ha trasformare adesso l’interquartieri, pagata dai pesaresi, nella Statale?».
Passa all’unanimità l’ordine del giorno di Giuseppe Magnanelli (Pd) sul «perfezionamento degli accordi intrapresi con la Provincia di Rimini sulla permuta dei beni della Provincia di Pesaro e Urbino, situati nei Comuni oggetto del distacco (tra gli altri, Rocca di Maioletto, Lago Andreuccio, ex caserma dei carabinieri di Perticara) con le quote azionarie di Aeradria spa», società che gestisce l’aeroporto di Rimini. Unanimità anche per l’ordine del giorno proposto da Magnanelli e firmato da tutti i capigruppo a sostegno del «riconoscimento all’Italia del diritto a istruire il processo, con conseguente liberazione e trasferimento, dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone».  

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