PESARO – Il consiglio provinciale ha approvato il Piano di programmazione della rete scolastica 2026-2027 (a favore la Casa dei Comuni, contraria La Nuova Provincia; ndr). Da evidenziare all’interno del documento la proposta congiunta Provincia-Comune di Pesaro per la realizzazione del Polo delle Arti, con l’aggregazione al Mengaroni degli indirizzi di musicale e coreutico attualmente incardinati al Marconi (dieci classi per 224 studenti in tutto). La proposta ha visto il parere favorevole delle parti sociali lo scorso settembre. Nel Piano si prevede la designazione di una commissione tecnica (da nominare entro 10 giorni), con le rappresentanze delle istituzioni coinvolte «per definire le migliori soluzioni logistiche».
POLO - Secondo la Provincia e il Comune di Pesaro, «la nuova configurazione favorirà un riequilibrio numerico delle autonomie scolastiche e un rafforzamento dell’identità formativa dei singoli istituti scolastici». Si guarda a un «percorso di valorizzazione e integrazione dell’offerta formativa nel settore delle arti, in collaborazione con le istituzioni della cultura e dell’alta formazione della città, in linea con quanto richiamato dalle linee di indirizzo regionali in merito alle filiere scolastiche integrate». Nel documento si menziona il sostegno del Comune nel reperimento di spazi e sedi idonee. «Sono state manifestate preoccupazioni sulla logistica e il mantenimento dei posti d’organico di docenti e personale Ata – ha osservato la responsabile dell’Ufficio Programmazione rete scolastica della Provincia Patrizia Paoloni -. Ma l’Ufficio scolastico provinciale e regionale hanno fornito rassicurazioni e va considerato che entrambi dedicano particolare tutela e attenzione a questi aspetti. Per la parte logistica, sarà insediata la commissione tecnica in collaborazione con il Comune, che ha espresso disponibilità di spazi su alcune scuole. Considerata anche la situazione di ‘inverno demografico’, infatti, si stanno riducendo i numeri degli alunni del primo ciclo e del secondo. Gli spazi saranno valutati in maniera puntuale. Ci sono squilibri forti tra autonomie in termini di numeri (tra Mengaroni e Marconi, ndr) e necessità di ragionare su questi aspetti nella programmazione».
BENELLI - Nel Piano si citano anche i 750mila euro assegnati all’Ipsia Benelli (istituto capofila) per il progetto Pnrr riguardante la filiera tecnologica-professionale, finalizzati all’allestimento di quattro nuovi laboratori al servizio di tutte le scuole del Campus (progetto da rendicontare entro marzo 2026, ndr). Per questo al Benelli, che attiverà ulteriori percorsi 4+2 con la nuova sperimentazione tecnologica professionale, partiranno i lavori nell’ala che attualmente ospita nove aule del Marconi. Queste classi, in via transitoria, saranno trasferite al Santa Marta (per fare poi ritorno al liceo scientifico, quando si saranno liberati gli spazi con la realizzazione del Polo delle Arti, ndr). «Le nove aule del Marconi si spostano per fare i lavoratori per i laboratori. Altrimenti c’è il rischio che la scuola perda il finanziamento», ha confermato Giuseppe Paolini. Quanto al Polo delle Arti, ha riferito il presidente, «c’è l’appoggio dei dirigenti dell’Ufficio scolastico provinciale e regionale. Si sono svolti una serie di incontri, andiamo avanti col progetto. Lo presentiamo quest’anno, poi che parta nel 2026 o nel 2027 cambia poco. Ma è importante la progettualità».
DIBATTITO - Tutto il gruppo La Nuova Provincia ha chiesto il rinvio «perchè la delibera è stata poco condivisa (ma la proposta, messa ai voti, è stata bocciata all’inizio della seduta, ndr). Daniele Malandrino (La Nuova Provincia) ha letto una lettera firmata da rappresentanti dei genitori del Marconi (alcuni dei quali presenti nella sala Pierangeli, insieme a una rappresentanza di studenti, ndr): «‘L’operazione è stata appresa solo per vie ufficiose. Non sembra una proposta, ma una decisione già presa. Quale sarà la nuova offerta formativa? Come verrà garantita la continuità didattica?’ Ripensiamoci e prendiamo tempo». Per Luca Serfilippi (La Nuova Provincia), «processi del genere non possono essere condivisi solo due settimane prima. La preoccupazione è che poi le persone non si iscrivano e ci sia una calo di iscrizioni. Chi ha scelto il Marconi lo ha fatto perché è un’eccellenza. Si rischia lo spezzatino: con la scusa della riorganizzazione anche il Battisti, a Fano, è stato spostato in mille sedi. E poi i numeri sono calati». Ma Oriano Giovanelli (La Casa dei Comuni): «Formuliamo una proposta che passa alla giunta regionale e poi approderà all’Ufficio scolastico regionale a dicembre. Sappiamo che è un progetto complesso però lo riteniamo matura. La commissione dovrà verificare le condizioni per la realizzazione del progetto nel 2026-27. Qualora non ci siano, la proposta sarà ripresa in considerazione nel 2027-28. Ci muoviamo dentro l’indirizzo del ministero, dell’ufficio scolastico regionale e provinciale. Non ci sarà alcuna dispersione professionale, né verrà meno la continuità didattica». Ha osservato Enrico Rossi (La Nuova Provincia): «Il lavoro della commissione doveva precedere la delibera, prima erano necessarie le verifiche sulle condizioni. Qui è stato fatto il contrario». Anche Nicolò Pierini (La Nuova Provincia) ha invitato la maggioranza al rinvio: «Ci confrontiamo e poi prendiamo una decisione con la collaborazione di tutti». Mentre Anna Maria Mattioli (Casa dei Comuni) ha definito la proposta «lungimirante: l’indirizzo coreutico e musicale deve avere uno sviluppo maggiore. Gli studenti meritano di più e il Comune si sta attivando. Dopo la ristrutturazione del Conservatorio è in previsione quella del Pedrotti. E soprattutto Palazzo Ricci, che diventerà una residenza per studenti. Quindi è giusto l’indirizzo che si è dato».