Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

«Consiglio maturo e responsabile»

Bilancio dell’attività dell’assise provinciale, il presidente Panico illustra i traguardi raggiunti

Responsabile e consapevole del proprio ruolo, il consiglio provinciale ha dato prova di maturità politica e impegno. Le 19 sedute convocate nel 2001 in viale Gramsci, alle quali si sommano le 205 riunioni delle commissioni, hanno registrato infatti una media di partecipazione pari all’84% dei rappresentanti dei cittadini, con i primati del presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, del presidente del consiglio Martino Panico e del consigliere Emidio Omiccioli (Ds) che non si sono persi neppure una tappa dei lavori consiliari.

Nella maratona delle sedute, ottimi i piazzamenti di Anna Maria Guerra di Fi (99% di presenze), Cesare Gori di An (98%), Roberto Busca di Fi (97%), Franco Cangiotti capogruppo Ci (96%), Graziano Ilari dei Popolari (96%), del capogruppo Ds Giorgio Londei (96%), di Tonino Salvatori capogruppo Si (95%), Paola Bartolucci dei Ds (94%), del vicepresidente del consiglio Orlando Lustrissimini di Rc (94%), di Silvio Cattarina dei Ds (93%), Maurizio Sebastiani dei Ds (93%), del capogruppo di Fi Settimio Bravi (92%), di quello di An Gianfranco Colucci (92%), di Pierugo Boni di Fi (90%), del capogruppo di Rc Alessio Mangani (89%) e di Claudio Mari capogruppo dei Verdi (89%).

Ultimi posti invece per il vicepresidente del consiglio Claudio Cicoli di Fi (29%) e del consigliere diessino Italo Grilli (41%).

Grande impegno politico e amministrativo, dunque, in un anno speciale per l’assemblea di viale Gramsci che nei mesi scorsi ha festeggiato il primo mezzo secolo di attività democratica. Il 50° anniversario è stato celebrato il 15 ottobre con un consiglio monotematico, che ha deliberato l’intitolazione della sala al primo presidente della Provincia Wolframo Pierangeli, e il 10 dicembre con il consiglio riunito in seduta solenne in Prefettura con il vice presidente del Senato Domenico Fisichella.

Inoltre, si sono svolte altre quattro assemblee monotematiche: quella sui mutamenti climatici e l’ecosistema della provincia (il 30 gennaio 2001), il consiglio dedicato all’attentato delle Torri gemelle (12 settembre), la seduta sulla sanità (28 settembre) e quella sull’università di Urbino (29 novembre). Un lavoro inteso che ha visto l’approvazione di 170 delibere e 26 verbali per un totale di 196 atti consiliari.

«È stato l’anno della maturità – sottolinea il presidente Martino Panico – dopo l’insediamento nel ’99 e il rodaggio del 2000 con i nuovi compiti e funzioni legati alla riforma degli enti locali. Il lavoro è stato intenso e le scelte adottate decisive».

Per esempio? «Tutti gli atti sono importanti – fa notare Panico – anche se quello più di rilievo e impegnativo è stato l’adozione del “Piano triennale di sviluppo ecosostenibile”, che dovrà essere ancora discusso e quindi approvato definitivamente. Un’occasione unica per riflettere sul nostro modo di vivere e su quale futuro dare alla provincia. La novità di questo strumento sta nel metodo di lavoro che ha coinvolto i diretti interessati, le associazioni, le imprese e i lavoratori, riuniti attorno allo stesso tavolo per progettare insieme lo sviluppo del territorio».

Maturità e rispetto dei ruoli hanno caratterizzato inoltre lo scontro politico tra maggioranza e minoranza: «Sono orgoglioso di presiedere un consiglio nel quale si parla sempre con grande franchezza, evitando ipocrisie e sotterfugi». E tutti i consiglieri «hanno contribuito a tenere alto il livello della discussione».

Un clima di lavoro positivo che ha evitato ritardi e lentezze nelle risposte a interrogazioni e interpellanze, e che ha permesso di superare qualche piccolo “difetto” dell’assemblea.

«Siamo finalmente diventati una sorta di parlamentino dove tutti si interessano di tutto – sottolinea Panico – si è superato cioè l’approccio campanilistico e settoriale delle prime assemblee, ogni consigliere ha assunto una visione allargata delle questioni rappresentando così tutta la comunità provinciale».

 

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