Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Consiglio, bocciato l’ordine del giorno del Pdl sulla caccia

Tagli treni, Ricci: «Il 10 gennaio manifestazione a Pesaro con le altre città costiere di Marche e Abruzzo»

PESARO – L’annunciato dibattito sulla gestione dell’attività venatoria approda in consiglio, con l’assessore Massimo Galuzzi che snocciola le cifre su cacciatori, caccia di selezione, caccia al cinghiale. E ancora: guardie venatorie, operatori faunistici abilitati, aziende faunistiche, zone di addestramento, appostamenti fissi. E’ assessore da 8 mesi, ricorda «l’impegno e il ruolo della Provincia, anche nella fase attuale di transizione normativa, su passaggio gestionale degli uffici, funzionamento e riordino Cras, piano faunistico provinciale, modifica della legge regionale, regolamento di gestione ungulati, aperture, rapporti con Atc e associazioni, relazioni con Regione e istituti scientifici». E dà la sua linea: «L’impostazione guarda all’equilibrio tra associazioni del mondo venatorio, dell’agricoltura e dell’ambiente. Mira al bilanciamento tra caccia tradizionale  e meno tradizionale, come quella al cinghiale». Sul rispetto delle norme di vigilanza: «Puntiamo anche sulla collaborazione e sulle verifiche del mondo venatorio». Lungo dibattito a 360 gradi. Critiche dall’opposizione. Se Giorgio Cancellieri e Daniele Lunghi (Lega) menzionano i danni provocati all’agricoltura e ai Comuni dai cinghiali, in primis nell’area della Riserva del Furlo, Roberto Giannotti (Pdl) aggiunge: «Ripartiamo da zero. Evidente il rapporto triangolare Provincia, Arci, Federcaccia, con la discriminazione delle piccole associazioni». Poi cita la «telenovela dei conferimenti» e ricorda: «La magistratura ha aperto un’inchiesta sulla gestione finanziaria dell’ufficio caccia: chiediamo trasparenza e discontinuità rispetto al passato». Aggiunge il capogruppo Pdl Antonio Baldelli: «Quali atti sono stati sequestrati? Bisogna fare chiarezza. E non mettere la testa sotto la sabbia».  Ma Galuzzi: «Nessuna discriminazione». E sulla vicenda interna all’ufficio, antecedente al 2011: «Nessuna reticenza. Abbiamo piena fiducia nella magistratura. E su richiesta del presidente e della giunta, il direttore generale ha già ricevuto l’incarico di aprire un’indagine amministrativa, compatibilmente con le esigenze della magistratura». Sui cinghiali l’assessore precisa: «Il problema è generale e non riguarda solo il territorio. Solo in Toscana ci sono 400mila prelievi all’anno. Nella provincia sono 4mila». Alla fine, l’ordine del giorno presentato dal Pdl (votato anche da Lega, Udc, Rc, Idv e Psi), che chiede «un’approfondita verifica della gestione amministrativa del servizio negli ultimi anni, al fine di accertare le eventuali anomalie e relative responsabilità», impegnando la giunta «ad assumere i provvedimenti conseguenti», è bocciato dall’assemblea. La sintesi di Domenico Papi (Pd): «C’è un’indagine della magistratura, che riguarda la passata amministrazione e va rispettata. Vogliamo la verità ma c’è già un’iniziativa esterna che non bisogna ostacolare con altre azioni». In apertura di seduta, Giannotti sottolinea i disagi per i tagli del trasporto ferroviario, in primis da e per Milano: «Serve una giornata di mobilitazione per esprimere il dissenso e chiedere la revoca dei provvedimenti. Ed è necessario un tavolo tecnico Provincia-Regione, perché una parte della riduzione dei fondi dipende da Ancona». Matteo Ricci ricorda «l’impegno della Provincia» e sottolinea: «Insieme alla Camera di Commercio stiamo organizzando una grande iniziativa con le città costiere di Marche e Abruzzo penalizzate. Sarà il 10 gennaio. All’interno del Cal abbiamo aperto una concertazione sul bilancio. Ci sono trattative, dal punto di vista generale, per recuperare una parte consistente dei 1200 milioni di fondi tagliati nei mesi scorsi dal Governo. E il Cal ha proposto di destinare una quota di fondi Fas (13 milioni, ndr) al traporto su ferro, per tamponare una parte di risorse che verranno a mancare».

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