Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Consigliera di Parità, 21 persone si sono rivolte a lei nel 2010 per ottenere tutela

Il dato è stato reso noto da Maria Luisa Carobbio in un incontro con la Commissione Pari Opportunità della Provincia

Maria Luisa Carobbio

PESARO – Sono state 21 le persone che nel 2010 si sono rivolte alla consigliera di parità della Provincia Maria Luisa Carobbio, una figura che per legge ha il compito di garantire pari opportunità fra uomo e donna sul lavoro e nella formazione professionale. Dei 21 casi segnalati, 10 sono sfociati nell’apertura di pratiche ed hanno riguardato la tutela di lavoratrici madri, le progressioni di carriera e comportamenti molesti sul lavoro.

Del ruolo dell’ufficio e delle sue funzioni si è parlato in un incontro che Maria Luisa Carobbio ha avuto con la Commissione provinciale Pari Opportunità, presieduta da Katia Perugini e composta da Francesca Maria Falcioni (vice presidente), Franca Foronchi, Silvana Carloni, Silvia Terenzi, Renzo Savelli e dagli assessori Daniera Ciaroni e Alessia Morani.

La Consigliera è nominata dal Ministero del Lavoro e  Politiche sociali, di concerto con il Ministero Pari opportunità e su designazione della Provincia. E’ membro di diritto della Commissione provinciale del lavoro e collabora con gli assessori al Lavoro e alle Pari Opportunità e con gli organismi di parità. Riceve su appuntamento sia a Pesaro (al Servizio Formazione e Lavoro della Provincia, Largo Aldo Moro 13) che ad Urbino (sede della Provincia, Piazza della Repubblica 3), telefonando al numero 333/7531209.

La consulenza è gratuita e viene garantito l’assoluto anonimato, valutando con l’utente i possibili interventi: soluzioni informali con il datore o la datrice di lavoro, interessamento di strutture specifiche (Tribunale dei Minori, Centro antiviolenza provinciale, Inps, Centri per l’impiego), attivazione di procedura bonaria, azione legale. Spesso le discriminazioni sono salariali (trattamenti economici diversi tra uomo e donna in presenza di uguale qualifica) o nell’accesso al lavoro, nella formazione e progressione di carriera, nella violazione delle norme a tutela della maternità e paternità, oppure vengono segnalati casi di molestie.

“Nella situazione congiunturale di pesante crisi occupazionale e precarietà lavorativa  - dice Maria Luisa Carobbio – si rafforzano le pressioni su lavoratori e lavoratrici, che a volte subiscono silenziosamente discriminazioni  pur di mantenere il posto. Rivolgersi alla Consigliera di parità vuol dire poter avere ascolto e fiducia, qualunque sia la scelta che si intende portare avanti. Spesso viene chiesto il mio intervento tardivamente, già in presenza di contenzioso, mentre sarebbe più utile intervenire senza arrivare a questo punto, cercando insieme ai datori una soluzione piuttosto che pregiudicare il lavoro. Prevenire è sempre meglio che curare”.                      

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